Horror underground che pone situazioni interessanti in questo unisce il folk horror con la musica, nello specifico con le canzoni ancestrali irlandesi.
E' un film girato con pochissimi mezzi, in diversi aspetti si nota, però la regia di Duane tramite la fotografia blu e costumi riesce a ridare, nei momenti onirici, le atmosfere del folk horror mostrando e tragici accaduti antichi di cui parla la canzone.
La musica è un aspetto importante per il film, Rita, l'anziana signora irlandese è custode della canzone ricercata da Anna, Aleks e Agnes.
Tale canzone parla di tradimenti, di un amore tossico tra un re ed una ragazza del popolo con annessi momenti inquietanti e tragici.
Di fatto la canzone, le antiche tradizioni irlandesi servono sa scrigno per non liberare la maledizione.
Duane gioca anche con il mistero, non mostrando Rita da subito che di fatto si nasconde dentro un armadio proprio per cercare di non interagire con le persone per paura che tali maledizioni possano liberarsi.
Nello svolgimento ci sono alcune leggerezze di scrittura, personaggi secondati non gestiti al meglio e indubbiamente il tutto poteva avere portata maggiore, il basso budget si nota, le ombre che seguono il figlio di Rita non sono presenze così costanti e indubbiamente quando i personaggi vanno dentro i pub, biblioteche, li si nota che i set non sono così troppo strutturati.
Film che comunque accenna anche al body horror, il figlio di Rita ha una vita tragica e inquietante ed i personaggi si ritroveranno a vivere ciò che narra la canzone.
In alcune circostanze si spiega un po' troppo a parole senza che il film mostri ciò, la narrazione vive perciò  di una base suggestiva ed interessante tra musiche ancestrale, folk e body horror dove si, il basso budget a volte si sente ma dove gli appassionati del genere potranno trovarci degli spunti e dei momenti per nulla male ed anche suggestivi.