Film Hammer vampiresco in salsa satanica.
La messa in scena che dona Don Sharp è ottima, la regia è elegante, classica e formale, gli interni sono meravigliosi con una fotografia molto impattante.
Ottime le scelte cromatica, i rossi, i verdi, i viola e non a caso il film richiama molto il cinema di Mario Bava, sia per il colore ma anche per il suo utilizzo, la fotografia che vira sul surreale.
L'atmosfera viene perciò data proprio dalle inquadrature, dal taglio che riesce a dare Don Sharp.
Buone le sequenze del ballo in maschera esoterico, tutta la prima notte al castello dei coniugi Gerald e Marianne e suggestivo il finale, seppure chiaramente con effetti ormai datati, dell'invasione dei pipistrelli al castello.
E' vero che nel terzo atto per cercare l'happy ending si forza un po' con dei clichè, molti film del periodo e della Hammer soffrono un po' di questo fattore, ma comunque rimane l'impronta di Don Sharp, la bellissima messa in scena e la voglia di incentrare un film vampiresco in chiave esoterica e da setta satanica.