Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Out Come the Wolves

(Film, 2024)

Adam MacDonald, già regista di Backcountry, torna a dirigere un horror con attacchi di animali senza alcun utilizzo di cgi.

Come nel suo film d'esordio anche in Out Come the Wolves il regista MacDonald costruisce i rapporti tra i personaggi e le tensioni fra questi, il primo atto infatti è ambientato nella casa di Sophie e Nolan, fidanzati con promessa di matrimonio, dove Kyle, grande amico d'infanzia di Sophie, si reca a casa della coppia per insegnare a Nolan a cacciare dato che per un suo, di Nolan, progetto di ricerca, è caporedattore, vuole scrivere un articolo a riguardo.

La narrazione mostra come Kyle sia ancora innamorato di Sophie mentre Nolan non si fida di Kyle, creando dunque attriti per la seguente battuta di caccia.

Per la tipologia di film i rapporti umani sono convincenti, anche Nolan non viene mostrato come il classico egocentrico e basta, non si fida di Kyle ma si fida di Sophie perciò durante la battuta la caccia cercherà una distensione, pentendosi anche di come ha trattato precedentemente lo stesso Kyle.

La messa in scena del film è buona, bello l'inizio con la foresta capovolta a mostrare subito una situazione da incubo, così come ci sono buoni movimenti di macchina e dettagli centrati, come i piedi di Sophie mentre tira con l'arco che danno enfasi in determinati momenti.
Nel primo atto sono buone le inquadrature con il punto macchina dalla stanza di Sophie, come se questa avesse davvero uno sguardo, osserva la ragazza dato che li c'è il suo passato da cacciatrice, bella infatti la scena dove Sophie si affretta a chiudere la porta.
E' perciò un peccato che quando Sophie decide di tornare a cacciare, ha rinnegato quella vita, il film non da il giuste tempo, il giusto respiro per la portata del momento, senza dubbio la motivazione c'è ma è proprio una questione di tempi di regia e non di scrittura, serviva soffermarsi di più per enfatizzare il momento dandogli la giusta dimensione emotiva anche perchè appunto nel primo atto c'è una costruzione riguardo ciò.

A differenza di Backcountry il ritmo è più serrato, gli attacchi degli animali, stavolta i lupi, sono superiori rispetto all'orso del film d'esordio, c'è dunque più azione ma questo va un po' a discapito della creazione della tensione che in Backcountry rimane superiore, volendo sono anche gusti personali, soggettivamente prediligo più la creazione della tensione, dilatare i tempi piuttosto che un'azione serrata, chiaramente il tutto poi va contestualizzato nella tipologia di film.
Gli attacchi dei lupi comunque sono buoni, la resa visiva degli animali è ottima, c'è crudezza e c'è sangue mostrato.

Sempre come in Backcountry, MacDonald utilizza spesso la camera a mano, nel secondo e terzo atto cioè quando l'ambientazione passa al paesaggio naturale, per dare senso di ansia e disorientamento, c'è infatti un certo criterio in cosa mettere a fuoco, ci sono rotazioni di macchina e la regia cerca sempre di rimane sui personaggi per cogliere le loro reazioni.
Sono infatti apprezzabili i momenti che precedono gli attacchi dei lupi, la regia va spesso di primi piani e mette fuori fuoco i lupi per creare tensione prendendosi anche un po' di tempo per alimentare l'atmosfera. Belle a riguardo le scene con punto macchina masso ad altezza gambe dove i lupi sono fuori fuoco, su tutte la scena con Sophie dove è a fuoco il coltello.
Il film dura un po' troppo poco, qualche momento intenso tra un'azione, un attacco e l'altro avrebbe giovato al respiro e alla dimensione del tutto, non ci sono ad esempio i bei campi medio-lunghi di Backcountry che davano atmosfera, come scritto qui l'azione è più serrata e continua, inframezzarla con momenti dove i personaggi sono dispersi tra la natura dando centralità anche al contesto dell'ambientazione avrebbe aumentato la portata del tutto.
Comunque, il film sa essere crudo, c'è sangue mostrato, corpi feriti, la resa visiva dei lupi funziona così come i loro attacchi e per la struttura del film le motivazioni e azioni dei personaggi reggono dunque la visione risulta piacevole, consigliato a chi piace questa tipologia di film.
Coppia interessante di film dello stesso regista, Backcountry più di tensione e Out Come the Wolves più d'azione, vedremo cosa dirigerà in futuro.