Il cinema di Jeff Nichols è di stampo classico, si rifà a Ford a Eastwood, è un cinema incentrato su personaggi che credono, che hanno le loro convinzioni per le quali sconfinano nell'illegalità, rischiano di perdere tutto per arrivare spesso ad un nuovo inizio ma avendo portato a compimento la proprio battaglia sentendosi dunque liberi.

The Bikeriders è ispirato alle foto, alle immagini di Danny Lyon, la messa in scena è davvero buona con immagini ben costruite e impattanti.
Il film di Nichols è un racconto di amicizia che mostra le differenze tra i primi biker che formavano un gruppo, si sostenevano a vicenda, erano improntati verso un sogno di libertà mentre i nuovi vogliono lucrarci, gestino i racket del narco-traffico, uccidono e ciò rappresenta la fine del mondo idilliaco per i due personaggi chiave Benny e Johnny.
Nichols pone l'accento su sequenze riuscitissime come quando Benny semina la polizia con davanti l'orizzonte, lo fa per il suo inno alla libertà, le scazzottate, il gruppo dei Vandals sempre unito con Benny pronto a sacrificarsi e immolarsi per loro ma anche viceversa. Le azioni dei "nuovi" capeggiati da The Kid saranno speculari e all'opposto creando dunque questo contrasto tra le differenti visioni.
Benny è un personaggio di Nichols perchè crede nel mondo dei biker, non si interessa minimante dei soldi, rifugge dunque a molte delle logiche della società, i Vandls sono il suo mondo e la sua libertà e il finale è tipicamente in stile Nichols, quello scambio di sguardi reciproco tra Benny e Kathy, ricorda l'intesa di sguardi di Take Shelter, quel sorriso, il mondo dei biker che ha amato Benny sarà finito, ma il suo sguardo, il suo pensiero è verso la libertà.
Un difetto che ho riscontrato è che il voice over di Kathy racconta invece di mostrare, ci sono momenti che sarebbero potuti essere vissuti dai personaggi ma vengono raccontati e spiegati tramite il voice over di Kathy che spesso diventa eccessivo.
Anche alcuni momenti di confronto tra Benny e Kathy sono raccontati e non mostrati, quando viene detto che Benny più volte voleva lasciare i Vandals, questo nel film non è mai mostrato.
Come in Loving i momenti più intini della coppia sono off screen, in Loving tale scelta è data dal fatto che un aspetto così "normale" l'amarsi reciprocamente è avversato, la coppia semplicemente si ama e Nichols dunque sceglie di porre ciò off screen, salvo chiaramente alcune scene come quella della foto che mostra all'esterno l'amore tra la coppia.
In Bikeriders probabilmente Nichols non vuole mostrare direttamente il lato più sentimentale di Benny per avere quel finale, la scena della coppia sulla soglia, le lacrime.
Comunque, è comprensibile se alcuni avrebbero voluto vedere dei confronti anche nei momenti di conflitto tra la coppia.
Altro aspetto, nel complesso si poteva fare qualcosa in più per la gestione del ritmo complessivo.
Al netto di ciò, si è di fronte ad un buon film, quello che vuole raccontare Nichols è chiaro e lo fa con belle immagini e sequenze gestite molto bene che rendono benissimo il senso del racconto.

Benni e Johnny, la loro vicinanza, il loro essere biker è ben descritto e mostrato, gli orizzonti, i bellissimi campi medio-lunghi, così come le sequenze di gruppo dei Vandals che vanno a contrastare quelle dei “nuovi” bikers, di The Kid che fa l'opposto del gruppo originario sempre con buone immagini costruite da Nichols reggono il racconto.