Brutto, il regista Lee Daniels non riesce a mettere bene in scena l'horror, non hai i giusti ne la forza per creare momenti suggestivi, tensione, manca proprio forza visiva anche nella redenzione finale, nello scontro tra Ebony e il demone, ci si rifà spesso ai soliti clichè gestendo momenti senza il giusto impatto visivo risultando perciò anche blandi.

Il grosso del film si incentra nelle difficoltà di Ebony nel gestire, senza l'aiuto del marito, la famiglia dunque Lee Daniels inserisce anche aspetto socio-culturali, ma anche sul lato del dramma, i rapporti tra Ebony con la madre e i figli non riescono a spiccare e dunque a risultare interessanti.

Il film ha un incedere blando perchè gestito senza la giusta carica visiva ed espressiva, i momenti di tensione non hanno i giusti tempi così come i momenti horror non hanno la giusta forza.
Nel terzo atto ci sono le tipiche dinamiche da horror generico con il demone che diventa una sorta di ninja, la resa visiva dei tipici occhi neri del corpo posseduto è abbastanza brutta, ci sono le solite ossa che scricchiolano dunque anche a livello di messa in scena e impatto sullo scenario c'è poca creazione di momenti visivamente accattivanti.

Inoltre, il finale è smaccatamente pro-fede, pro-religioso, che per carità nulla di polemico ma se la catarsi finale è incentrata totalmente sul ritrovamento della fede, la cristianità che sconfigge il demone senza altri appigli, situazioni che danno una forza, una via di riscatto alla protagonista il risultato è quel che è perchè anche la “vittoria” è più dettata da fattori esterni.

Horror mal fatto.