Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

La tour

(Film, 2023)

La Tour è un film claustrofobico che tratta dello spaccato sociale francese.
Un palazzo all'improvviso si trova isolato dal mondo, fuori dalle finestre, dal portone vi è letteralmente il nulla che risucchia chi prova ad attraversalo quasi fosse un buco nero.
L'inizio del film è esemplificativo quando la signora, lo spettatore è ancora ignaro di tutto, attraversare il portone del palazzo e subito c'è lo stacco di montaggio.
Dato che nessuno può entrare e uscire di fatto il regista Nicloux mette in scena quasi un film distopico dove i personaggi si riuniranno in fazioni in base alle loro etnie e da qui l'escalation di violenze e vendette reciproche quindi uno specchia della situazione francese attuale.
Per poter sopravvivere i personaggi non si faranno più scrupolo di nulla, mangiare animali, lotte tra clan e non mancherà chi si affiderà alla religione e anche al voodoo.
Il film ha moltissimi personaggi, capita dunque che diversi personaggi rimangono fuori dallo schermo per diverso tempo e un difetto che si può riscontrare è una conseguente mancanza di empatia verso i personaggi anche perchè a tratti non sembra esserci troppa coesione seppur comunque le azioni e reazioni dei clan e personaggi sono sempre mostrate.
Anche alcuni momenti potevano essere gestiti meglio, l'incidente al ragazzo sulle scale ad esempio.
La messa in scena gioca su toni cupi e opachi dove il colore nero tramite anche vestiti, oggetti, disegni sulle pareti è sempre presente a richiamare la condizione di vuoto e del "nulla" presente all'esterno.
E' un film che volontariamente rimane avvolto nel mistero dato che non si saprà nulla sulle origini di questo evento.
Di fatto anche il finale vuole percorrere la strada e la sensazione di vuotezza, forse avviene un po' troppo velocemente, nel senso che le varie faide sono ancora aperte ma ciò è voluto dato che la regia si concentra sul ragazzino che chiede cosa si prova quando si muore dando ancora più oscurità al tutto.