Arriva dalla Francia uno dei film più liberi visti negli ultimi anni sugli schermi italiani. Con i suoi 87 anni Claude Lelouche sembra non aver più bisogno di regole e gira sprazzi di vita e di favola (come dice lo stesso titolo sul grande schermo) senza soluzione di continuità.
A questo aggiunge momenti da musical in cui la canzone ruba la scena agli attori (non a caso la figlia del protagonista è interpretata da Barbara Pravi nota cantante francese) con momenti più intimi e altri più corali. Belle canzoni coinvolgenti che Lelouch ben integra nello sviluppo del film.
La storia di un uomo che sceglie di essere così sincero e libero da poter vivere solamente in solitudine, vivendo di incontri momentanei, ma veri che al contempo rinuncia al suo lavoro da avvocato e ai rapporti con gli elementi della sua famiglia più divisivi sembra essere il testamento di un regista che dopo decine di opere non si abbandona più a compromessi né produttivi né artistici.
Certo il risultato perde di compattenza e, forse per una lunghezza che alla fine risulta eccessiva, il messaggio perde di incisività anche se i momneti musicali più intimi sono davvero toccanti.
Funziona il viaggio atraverso alcuni dei luoghi più riconoscibili della Francia cone Avignon e Mont Saint-Michel e il protagonista che si concede senza remore al personaggio e al regista con quella faccia che porta i segni di una vena ribelle intrinseca. Dategli una possibilità.