Confessione: mi sono innamorato del cinema dopo aver visto per la prima volta Lezioni di piano. È quindi ovvio che quando arriva sul grande schermo una nuova e rara fatica di Jane Campion le mie attese siamo altissime sopratutto se accompagnate da un premio della regia a Venezia e recensioni buone dei critici. Quindi?
Il potere del cane, è un buonissimo film, in cui Jane Campion si autocita, titilla gli spettatori e mette in mostra le sue incredibili doti di regista delle suggestioni. Nessun suono, nessuna ombra, nessun silenzio è girato a caso. Tutto ciò che a prima vista può sembrare solo bello esteticamente nel cinema della Campion ha sempre un forte significato. (L'ombra di George durante il disvelamento dei suoi progetti matrimoniali a Phil ne è un esempio). Qui non mancano straordinarie scene madri come la prima notte di nozze che diventa un potente mix di tensione e sofferenza, oppure la scoperta del luogo segreto di Phil. Cinema altissimo, sempre in bilico tra rudezza e sensualità, un eros e thanatos nel west.
La Campion tiene in tensione lo spettatore, gli costruisce momenti in cui sembra che tutto si stia per rompere ed invece le emozioni vengono soffocate, represse, come il protagonista. Sono fuochi che vengono spenti quasi in modo inaspettato. Lasciandoci in sospeso e pronti per un nuovo capitolo.
Il potere del cane infatti mantiene la struttura a capitoli tipica dei romanzi perché in questo modo ogni volta la regista può ripartire e presentarci il punto di vista di un personaggio diverso senza snaturare lo stile della pellicola e portando avanti la storia grazie agli occhi di chi è maggiormente coinvolto dagli eventi in quel frangente.
Il cast in stato di grazia è guidato da un Benedict Chumberbatch sorprendente. Anche grazie alla regia della Campion riesce a dare un'anima triviale fuori dal comune al suo personaggio facendo però trasparire debolezza e solitudine. Ottima Kirsten Dunst, attrice sottoutilizzata, che qui nei panni dell'infelice e frustrata vedova/moglie votata alle dipendenze è perfetta.
Assurdamente prodotta da Netflix, ma giustamente distribuito al cinema per il grande schermo, unico posto dove la potenza del paesaggio Western si può esprimere, Il potere del cane è da vedere ed ammirare sul grande schermo.