Recensione di   Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi

Trap

(Film, 2024)

Solido, ma senza veri colpi di genio

I film di Shyamaln lasciano sempre a bocca aperta, sia nel bene che nel male perché il suo è un cinema così puro da non aver paura del ridicolo e del folle in nome dello spettacolo e della narrazione. 

Questo Trap gioca sin dal titolo con le trappole: trappola per il protagonista, per la vittima, per la famiglia del cattivo e per lo spettatore sono solamente le più evidenti. Più si procede nel film più le situazioni si ribaltano velocemente in una sorta di imbuto verso la conclusione. 

Shyamalan, inserendo battute e scene comiche, ci dà una sorta di chiave per l'interpretazione del film, sembra volerci dire di non prendere tutto sul serio perché la trappola in fondo è un gioco, un non luogo in cui tutto può succedere, anche la fuga più rocambolesca. Ad ogni mossa per forza di cose arriva una risposta in una partita a scacchi con la follia. 

Due parti ben distinte: la prima più lenta e ritmata dal concerto in una sorta di musical/thriller; la seconda fuori dal palazzetto dove la musica lascia spazio ai colpi di scena e la sceneggiatura accelera pesantemente verso una sorta di Psyco moderno. 

Non il miglior Shyamalan, non un capolavoro, ma un film che fa passare quasi due ore senza guardare l'orologio. In fondo non è poco anche se da lui aspettiamo sempre opere come Il sesto senso, the village o anche solamente il più semplice The visit.