Piccolissimo film latinoamericano, rappresentate della Bolivia al premio Oscar per il miglior film internazionale, Utama è un racconto delicato dell'uomo e del suo rapporto con la natura e il naturale. I protagonisti sono una coppia di anziani che vivono in un piccolo villaggio tra le terre aride boliviane. 

Il regista ci racconta di cambiamenti e di fine. La fine di una vita, il lento progredire della malattia, la dignità di chi non vuole essere di peso né vuole distaccarsi dalle proprie tradizioni e dalla propria terra. Al contempo ci narra dei cambiamenti climatici, dell'impossibilità di trovare acqua e dei pozzi che si prosciugano lasciando interi villaggi a secco. Così cambiano equilibrio culturali, ma anche familiari che reggono da secoli. 

Utama - La terra dimenticata, vive di silenzi, di inquadrature panoramiche mozzafiato, di camera fissa che scruta i lenti movimenti della quotidianità in un incedere rispettoso dei tempi della natura. L'uomo è un elemento di questo panorama e a Loayza lo osserva senza spostare la macchina, crea quadri di rara e terrosa bellezza. 

Certo si perde un pò il gusto del racconto che alla lunga si dimostra semplice ed elementare seppure capace di stimolare riflessioni profonde su salute, morte, ambiente e cultura. Il tutto però risulta a tratti troppo prevedibile e la lentezza del racconto fatica a convivere col nostro modo di guardare. 

È un'opera senza tempo, che però fa fatica a coinvolgere lo spettatore di oggi poco avvezzo a questo stile a tratti documentaristico. Affascinante per questo, ma poco comunicativo. Vale comunque la pena affrontare questa esperienza primariamente visiva e passare un'ora e mezza davanti al grande schermo, unico modo in cui si può fruire davvero questo film