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Dopo I predatori, Pietro Castellitto prosegue l'analisi della società italiana vista attraverso la lente deformante della sua capitale; un film che parla quindi di famiglie e di affermazione del sé, anche attraverso le scorciatoie della malavita.

 

La recitazione (sua e degli altri attori) è stranita ma in qualche modo magnetica fatta com'è di sguardi, silenzi e sensazioni di inadeguatezza; le immagini sono ricercate anche se a volte sembrano più finalizzare a stupire lo spettatore; il film è interessante e invoglia la visione fino al finale.

 

Un film che ha momenti surreali e che però parla in modo convincente dell'oggi.