Difficile che al giorno d'oggi una ragazza non sappia cosa può succedere nella prima notte di nozze. Facile nell'Inghilterra (e non solo lì) del 1962, anno in cui la vicenda è immaginata, tratta da un romanzo di Ian McEwan, che qui è anche sceneggiatore. Pare che verso la fine romanzo e film non siano del tutto concordi, è possibile che nel romanzo sia più implicito ciò che nel film in qualche modo si è voluto sottolineare. Cioè che un forte sentimento può durare tutta la vita, qualunque cosa succeda. Ma è anche fondamentale tenere fermo il proprio sentimento e non arrendersi alle difficoltà impreviste, che possono essere di vario tipo. In questa lettura la vicenda dei due sposini che in camera da letto cercano di “consumare” il loro matrimonio, all'inizio può destare qualche perplessità, anche per i molti flash-back che sono comunque necessari per capire ciò che c'era prima. Tanta passione tra i due, ma non si sa fino a che punto basata sui comuni interessi per la musica, o altro. Tanti problemi familiari sia per lui che per lei, oltre alla grande differenza di censo. Pian piano il film porta a capire ciò che inevitabilmente succederà. Anche se proprio su questo destino ineluttabile possono esserci riflessioni, e ci sono, nel caso specifico, rimpianti. La vita non può essere diversa da come viene, momento per momento, gestita.