Ho apprezzato molto questo film per diversi motivi. E' vero, si tratta (purtroppo) non di realtà storica, ma di invenzione. E' vero, è fin troppo semplice pensare che alcune orfane “ospitate” in un istituto cattolico di inizio 1800, educate alla musica, riescano a stabilire tra di loro, tutte, amicizia e complicità, perfino con la cameriera, costretta a fingersi muta per il suo trascorso. Fin troppo semplice, perché in genere è tipico che negli istituti costrittivi si stabiliscano anche gerarchie, screzi, spionaggi e favoritismi. E in effetti qualche tentativo c'è, ma infine prevale il senso del comune destino, attorno proprio alla muta che si scopre essere un formidabile genio creativo musicale e insieme a quella, tra le altre ragazze, che in effetti prevale per grinta e volontà di ribellione. Non è un caso che la musica così costruita, da questo incredibile gruppo femminile, sia incongrua rispetto alla musica del tempo. Anche questa è una favola, se si vuol dire così, ma utile a far comprendere il senso della storia. Con l'idea che forse qualcosa di vero, anche nelle favole, c'è.

Il prete, ottimamente interpretato da Paolo Rossi, fa quel che può e si rivela, come spesso purtroppo si è visto realmente in alcuni istituti cattolici d'epoca, più un maneggione che un manager. In crisi creativa, non è capace di preparare adeguatamente il concerto che nel suo istituto dovrà svolgersi davanti al neoeletto Papa. Provvederanno le allieve, ma come?

Tutto ciò che si vede nel film è ricco di particolari, che non sempre si colgono a prima vista. Vale in ogni caso il supporto musicale, ampiamente stuzzicante, e vale la fotografia, capace di alcune riprese dalla laguna veneta che sono veramente splendide.

La regista Margherita Vicario, al suo primo lavoro, ci offre dunque una storia di ribellione femminile ben costruita e ben realizzata, anche se non tratta da fatti reali. Il destino delle giovani musiciste degli orfanotrofi della Repubblica Veneta, chiusi da Napoleone nel 1807, era quello (al massimo) di sposarsi e fare figli, non certo di emergere nella musica. Che, al massimo, era un'educazione al servizio dei pretendenti, che così potevano avere alla sera non solo la compagnia femminile, ma anche un po' di musica in casa.

Bene dunque, molto bene per questo film, un po' diverso da solito.