Non è un film semplice, ma anche per questo è interessante. Il regista Laurent Cantet è lo stesso de “La Classe - entre les murs" del 2008. Là l'argomento era, come da titolo, una intera classe e un'osservazione lunga quanto un anno scolastico. Qui siamo d'estate e il gruppo di giovani che si riunisce per un corso estivo di scrittura è evidentemente ridotto, tanto quanto l'estate. Non è dato conoscere l'esatta età dei partecipanti al corso, ma si intuisce che sono stati riuniti intorno ad una famosa scrittrice di thriller. Il compito, grosso modo, è scrivere un romanzo ambientato a La Ciotat, città in cui l'industria cantieristica navale, un tempo fiorente, è ormai praticamente estinta. Nel gruppo spicca un giovane introverso e solitario con evidenti tendenze razziste e violente, che è di fatto estraneo al gruppo ma proprio per la sua diversità e le sue idee attiva nella conduttrice del gruppo un doppio sentimento di attrazione e repulsione. Non volendo qui dire come va a finire, ci si limita a una considerazione: il film è un prodotto dignitoso che mette in luce le difficoltà di vivere nella nostra epoca di transizione in mezzo ad una economia che è diversa da quella del passato, così come dono diversi i problemi da affrontare. In questo, la vicenda del giovane, così diverso dal resto del gruppo, rappresenta chi è alla ricerca di un posto in un mondo che offre troppe false certezze insieme alla difficoltà di capire dove è la direzione giusta.