Cinque fratelli scoprono alla riunione con il notaio per l'eredità che in realtà sono sei. Non è questo però il problema principale, già i cinque sono figli di tre madri diverse (e non sono tutti suoi biologicamente), vivono dispersi tra Italia e Francia e non si vedono da anni. L'ultima sorella che appare adesso ci mette un po' di più a far parte del gruppo, che comunque ha ben poco da spartirsi: solo debiti, e un'azienda per la coltivazione di ostriche ricondotta a coltivare perle (ma ce n'è solo una). Nel periodo in cui i sei devono vivere tutti insieme a Bordeaux, dove viveva da ultimo il padre, devono decidere cosa fare, hanno prospettive diverse, varie questioni tra loro (in qualche caso c'entrano anche un paio di mogli che restano lì). 

Nel riprendere vicende di questo tipo, già presenti nel cinema italiano, qui una novità sembra essere soprattutto l'ambientazione: alcuni esterni sono stati girati a Bordeaux, e si nota, e non vi è alcuna questione che attenga alle diverse origini italiane o francesi dei personaggi. Le questioni sono ben altre, come si è detto, il problema è che non vengono approfondite davvero, i litigi lasciano spazio anche a momenti di rilassamento collettivo, e ben difficilmente maturerà qualcosa. Come nella vita reale, forse non c'è lo spazio né per un litigio irriducibile né per un riconciliamento forte. Si resta troppo spesso senza risposte più precise, rispetto a ciò che le dinamiche passate lasciano intendere. Questo sembra essere l'elemento debole del film, di fronte ad una recitazione ottima e a una vicenda che avrebbe potuto essere anche più interessante.