Film, per così dire, potente. Nel senso che contiene molte suggestioni. La prima, più banale, riguarda la storia della Danimarca, che a metà del ‘700 era governata, come molta parte d’Europa, da un sistema monarchico che lasciava molta libertà ai nobili e schiavizzava i contadini. La seconda, la storia economica, con la divulgazione della patata dopo la scoperta dell'America, che permise a poco a poco di mettere a profitto lande altrimenti desolate, anche per far fronte alla popolazione che cresceva. Vi sono poi altre suggestioni, collegate al comportamento degli esseri umani. Chi affronta imperterrito la sorte alla ricerca della terra promessa, come il nostro protagonista (perfetto col suo volto squadrato e lo sguardo fisso), chi approfitta della negligenza del Re (come il tesoriere reale e gran parte del suo gruppo), chi cerca di far del bene (un prete che, non si sa bene perché, segue il protagonista), chi semplicemente cerca di sopravvivere in una realtà giuridica desolata (la coppia che scappa dal nobile padrone), il nobile sciagurato completamente senza morale padrone assoluto della vita e della morte di altri esseri umani, la varia gente, nobili e non nobili, che fa parte della vita del nobile e anche se non condivide ben si guarda dal criticare, i tedeschi alla ricerca di fortuna in terra danese, i rom, talvolta dalla pelle un pochino più scura, tanto basta per essere considerati come portatori di sfortuna e quindi da allontanare senza se e senza ma.

Bene si dirà, questa è la storia. Non solo della Danimarca. Ma la Danimarca non è oggi una delle nazioni più pulite e ordinate al mondo (pensando al Giappone e alla Svizzera?). Sì certo, in genere lo è. Ma anche la storia di questo Paese non fu sempre così “felice”. Molti semplicemente sopravvivevano. Almeno fino alla fine del '700. 

Molte scene del film compongono un quadro che taluno ha paragonato con il far west. A mio avviso no, qui siamo proprio nella nostra Europa, dove per lunghi anni nella scomposizione del medioevo, mentre in alcune zone più ricche le città si evolvevano e le scoperte geografiche aprivano le porte alle novità, in tante altre parti la vita continuava come prima, resa ancor più dura dalla durezza di chi deteneva il potere a livello locale. 

Non volendo dire come termina la storia, di cui qui si sono solo delineate le componenti, dirò solo che c'è anche una ulteriore morale, che si scopre proprio quando il film è praticamente finito. La vita è spesso anche qualcosa che trovi mentre cercavi altro.