Recensione di   Ignazio Venzano Ignazio Venzano

UFOs

(Serie TV, 2022)

UFOS, umani alla ricerca di alieni

La serie francese UFOS, in due stagioni di 12 episodi ciascuna, è davvero un prodotto unico da vedere. In mezz'ora o poco più, tale è la durata di ciascun episodio, vi passano davanti incredibili trovate che mescolano ingredienti di ogni sorta. Prodotte tra il 2021 e il 2022/23, in Italia le due stagioni sono apparse in streaming tempo dopo su Mymovies, in lingua francese con sottotitoli italiani; inoltre attualmente la seconda stagione non è già più visibile, speriamo si tratti di una scelta commerciale temporanea. Avendo avuto la fortuna di gustarle entrambe, voglio assicurare che anche la seconda stagione mantiene caratteri di grande originalità ed è piena di sorprese.

Lo spunto originale è dato dall’infortunio occorso ad un ingegnere aerospaziale, che si trova improvvisamente destinato all’agenzia deputata allo studio e alla ricerca dei fenomeni spaziali non identificati (GEPAN), dopo il fallimento disastroso del lancio di un razzo da lui progettato. Da qui nascono sia le vicende principali legate agli UFO, sia varie altre vicende umane e sentimentali del protagonista e di tutti gli altri che gli stanno intorno. Appare ad un certo punto anche la traccia ben visibile dei servizi segreti, interessati a che niente alle masse giunga, circa eventuali comparse di esseri intelligenti che vengano a visitare il genere umano; importante ed essenziale in ogni caso il controllo francese su ogni possibile scoperta in merito, tanto più che siamo nel periodo della guerra fredda.

L’ambientazione nel 1978 è assicurata da una attenta ricostruzione scenografica, per cui rivediamo molti prodotti di quegli anni, dalla “due cavalli” della Citroen alla caravan “Polmot”, che ha rappresentato l’ultimo prodotto del socialismo reale, una piccola roulotte lunga meno di tre metri fabbricata in Polonia e trainabile anche dalle 126 (“zigulì”) allora prodotte in Unione Sovietica. Anche la colonna sonora è ottima.

E’ un peccato che in Italia non esista (o, se esiste, chi scrive non è in grado di saperlo) l’equivalente del “Gruppo di studi e di informazioni sui fenomeno aerospaziali non identificati”, che in Francia opera ufficialmente in Francia a partire dai tardi anni settanta. Dal 2007 gli archivi del GEPAN o GEIPAN sono aperti al pubblico, tanto che è facile, con una rapida ricerca su internet di queste sigle, arrivare al sito dell’agenzia connesso coll’agenzia spaziale CNES e vedere il logo ufficiale della “République Française”, garanzia dell’autenticità dei dati. Lì si possono leggere relazioni e statistiche di avvistamenti e la loro catalogazione in diversi livelli, dai “fenomeni perfettamente identificati” (808 su 3131) a quelli “non identificati” o perché mancano dati certi su di essi o per altri motivi. Vale la pena di precisare che finora non sono state provate scientificamente apparizioni di alieni (almeno in Francia!).

Ritorniamo alla nostra serie televisiva: in essa, come nella realtà, accade che semplici cittadini chiamino il GEPAN a seguito delle più strane osservazioni, spesso dovute a rifrazioni della luce o a qualunque oggetto si muova in cielo, più o meno lontano, dai satelliti alle mongolfiere. E’ dunque compito del nostro ingegnere, approdato a dirigere questa agenzia, chiarire ciò che succede. Seguendo la sua formazione, il professor Mathure, impersonato ottimamente da Melvile Poupaud (ma anche tutti gli altri attori impiegati nella serie recitano benissimo), è sempre convinto che ciò che viene segnalato all’agenzia sia più che logico e comprensibile, e si debba ricondurlo a parametri rigorosamente scientifici. Il bello è che ciò che succede, anche sotto i suoi occhi, ad un certo punto o non è davvero spiegabile, o, se lo è, chiama in causa l’esistenza di qualche essere intelligente extraterrestre. Così in ogni puntata della serie si assiste ad un continuo e spassoso tiramolla tra ciò che sembra vero e ciò che lo è veramente. Le certezze di Mathure vengono messe a dura prova.

Il bello è anche che al posto precedentemente da lui occupato al CNES, vale a dire la progettazione di nuovi lanci spaziali, viene chiamata la moglie, anch’essa scienziata e ben lontana dal credere agli alieni. Di qui varie vicende familiari, dato che la coppia ha due figli di età e interessi diversi, e dato che ben presto le strade dei due coniugi si dividono, tanto quanto i nuovi fenomeni da studiare appaiono inspiegabili. La politica è ben presente, anche se spesso non in modo evidente: il ministro di turno è interessato a far vedere all’opinione pubblica che la “Repubblica Francese” non perde un colpo. Non è sufficiente che il personale sia seriamente e scientificamente preparato: meglio anche una qualche verifica di affidabilità politica. Lo “spoil system” viene dunque applicato anche per quanto riguarda chi è a capo delle due agenzie, quella spaziale generale e quella specifica sugli UFO.

Molte altre vicende e interessi si muovono nel GEPAN, legate ad ambizioni personali di carriera e al carattere più o meno aperto di ciascuno dei dipendenti, che anche se in numero estremamente ridotto evidenziano personalità diverse nella ricerca dei fatti e nelle passioni personali, dalla giovane sognatrice che sa anche l’esperanto (cosa che si rivelerà estremamente utile) al giovane ricercatore che si trova ad un certo punto estromesso dall’agenzia ma è ancora interessato a ciò che vi si muove, al più maturo collaboratore del professor Mathure, che si scopre omosessuale. Anche Mathure, con un matrimonio praticamente fallito, è tentato da nuove avventure.

Nella prima stagione abbondano stranezze come apparizioni e sparizioni di oggetti, anche in grande quantità, e di animali. La seconda stagione, che si apre con un gigantesco barbapapà, un’incredibile struttura di zucchero filato apparsa come per magia all’interno di un centro spaziale, ci fa conoscere anche strana gente con origini siberiane che è destinata a trovare un diverso luogo della Terra dove vivere.

Non è certo possibile dire molto di più. Certo è che la serie può anche far riflettere su molto di ciò che ci appare ogni giorno, veicolato da immagini e notizie in cui è sempre più difficile discernere il vero da ciò che gli sta attorno, appositamente costruito in modo da girare il senso della notizia a seconda degli interessi in gioco. Tanto più ciò accade quando si parla di ciò che non si sa con certezza.

Da questo punto di vista le avventure del prof. Mathure, di sua moglie e di tutti gli altri personaggi della serie, fanno sorridere, talvolta anche ridere davvero di cuore, e fanno desiderare il proseguimento della serie, anche se ci si rende conto che ad un certo punto probabilmente la fantasia umana ha dei limiti anche in questo campo. Che non è fantascienza, attenzione: è il limite stretto tra la ricerca su ciò che non si sa e ciò che a fatica è stato da poco scoperto.