Recensione di   La Prof Dell' Horror La Prof Dell' Horror

Grotesque

(Film, 2009)

Appuntamento saltato, incontro con la morte ravvicinato

Senza troppi preamboli, taglio corto e vado al nocciolo della questione: questo non è un semplice horror, è un cazzotto nello stomaco, l'apoteosi della follia e della crudeltà fine a sé stessa. Chiunque prediliga generi un po' più soft, se ne tenga alla larga, poiché qui la brutalità è costante, e la cattiveria brulica in ogni istante. Ci troviamo davanti a un gioiellino giapponese che, a causa del suo contenuto estremamente violento e sadico, è stato bandito dalla censura inglese ed è attualmente illegale trasmetterlo e distribuirlo nel Regno Unito. Codesta "blanda" reazione ha lusingato il regista Kōji Shiraishi, che a quanto pare auspicava spiazzare e sconvolgere i suddetti censori.

 

Tempo addietro mi sono avventurata nella visione di questo violentissimo torture-porn, pur detestando qualsiasi cosa lontanamente vicina al porno: (ma, per pellicole come questa posso fare il sacrificio). La curiosità di assistere a qualcosa di tanto esagerato, che dire, ha innegabilmente stuzzicato il mio palato. Il girato è talmente spinto e scioccante da lasciare nella mente profonde impronte. Immaginate di essere tesi e nervosi, al vostro primo appuntamento, e di essere rapiti, risvegliarvi incatenati in uno scantinato, alla mercé di un depravato fuori ogni controllo, totalmente alienato. Proiettatevi in quel luogo buio, umido, inospitale, che farà da cornice a sconfinate torture e atroce male. 

 

Il risultato non può che essere un'opera che pullula di angoscia, inquieto terrore, dolore, battiti accelerati a ogni dito amputato, grida, incertezza, gemito disperato. Come se non bastasse, il maniaco torturatore si eccita con queste pratiche, e violenta entrambi, costringendoli a guardare i reciproci stupri. Eppure, giusto per superare il confine della più spietata bestialità, costui, che ha velleità mediche, a un certo punto, li curerà, illudendoli e promettendogli la tanto agognata libertà. Niente di più falso. Dopo alcuni giorni, i due disgraziati, malridotti e mutilati, si ritroveranno a sperare di poter tuttavia continuare a vivere, ma il perverso segregatore li getterà nuovamente nell'incubo.

 
Dimenticate i fasti di Hostel, a confronto di Grotesque potremmo etichettarlo quasi come una storia sentimentale. Questo prodotto è qualcosa oltre ogni limite, puramente esiziale, sconvolge, annienta, va dritto al sodo, devasta e spiazza lo spettatore, anche grazie a una trama praticamente inesistente, che va digerita prima di essere compresa.

La competenza tecnica di Shiraishi è innegabile, una fotografia scura e grezza accompagna buona parte delle scene, lo splatter, è parecchio presente anche se non risulta sempre credibile. Shigeo Ôsako è piuttosto raggelante nel ruolo del puzzolente medico amputatore, peccato per il finale, che tende a essere lievemente scombinato. Per pochi, assolutamente pochi, a voi la scelta, io vi ho avvisato.