Recensione di   La Prof Dell' Horror La Prof Dell' Horror

The Jester

(Film, 2023)

Un giullare mordace non poi così audace

La prima cosa che è balzata nella mia mente, dopo la visione di questo film un pelino inconcludente, è: figlio di un Dio minore. Impossibile non fare paragoni con Art, l'unico, l'inarrivabile. Qui ci troviamo di fronte a una copia sbiadita, un villain che strizza l'occhio all'efferato mattatore, pur lasciando l'amaro in bocca e poco batticuore. Questa sorta di mimo prestigiatore, a differenza del clown ammaliatore, indossa una maschera, abbastanza inquietante, eppure, la mimica di David Howard Thornton aggiungeva un tocco assai più lugubre e destabilizzante.


In questa trama che non riesce a catturare come dovrebbe, assistiamo alle gesta di un assassino che utilizza trucchi di magia per mietere vittime, anche se, ha preso di mira una famiglia in particolare.
Ma il motivo, la spiegazione di tanto accanimento, non potrà arrivare. Questo, a chi come me, gradisce sapere, fa lievemente arricciare il naso, perché la barbara cattiveria rimane lasciata al caso. 


Lo splatter è sostanzialmente scadente, troppo poco presente per ciò che ci si aspetterebbe da questo genere di pellicola. La recitazione anche, il più bravo è proprio quel killer che però, gioca avvantaggiato, per la serie, ci piace vincere facile. Con quel mascherone, può far paura anche un caprone.
Tutto ruota intorno a queste due sorellastre, e un padre presunto suicida, morto in realtà per mezzo di codesto Jester, e ovviamente, conoscere che tipo di entità sia, non è ammesso.


Simpatica la scena dolcetto o scherzetto con in due ragazzini e la mano birichina, e anche quella della stramba decapitazione del poliziotto ha il suo perché, più per ilarità che per qualità. Il ritmo è troppo lento, Colin Krawchuk opta per una regia che non spinge il piede sull'acceleratore, e di questo il lungometraggio ne risente.


Si tende a puntare troppo sul dramma personale delle due protagoniste, penalizzando un po' il gore, ed è un peccato, un filo di efferatezza in più avrebbe giovato.


Per non parlare del finale a tarallucci e vino che di logico ha ben poco. Scarsino. Da quanto ne so, ci sarà un seguito, di cui non credo ci fosse proprio il bisogno. Mi auguro che nel prossimo capitolo si migliorino le pecche che hanno affossato le buone potenzialità di questo primo girato. Quattro e mezzo.