Capolavoro o c...ta pazzesca?

Il titoletto della recensione è ovviamente scherzoso ma spero dia l'idea del dubbio che mi ha attanagliato per tutta la durata (notevole) del film : sono al cospetto di un capolavoro del cinema o sto guardando una pellicola che fa di tutto per piacere ai critici?
Non ho alcun dubbio sul fatto che Robert Eggers, anche in considerazione della sua giovane età, diventerà uno dei registi più importanti dei prossimi decenni - e sono in trepidante attesa del suo “Nosferatu” .  Il film è semplicemente maestoso sotto tutti i punti di vista e le prove di Willem Dafoe e Robert Pattinson è a dir poco sublime , soprattutto nei monologhi. Un consiglio: è un film da guardare in lingua originale con i sottotitoli, altrimenti si perde molto della caratterizzazione del personaggio di Dafoe, perfettamente credibile come marinaio di fine ‘800 senza diventare una macchietta (per quanto Eggers strizza un po’ l'occhio agli spettatori quando fa descrivere il suo personaggio da Pattinson come una sorta di cialtrone che si atteggia a Capitano Achab). 

L'attenzione di Eggers per i dettagli storici, linguaggio compreso, è maniacale.  Il film, visivamente, richiama i capolavori del passato grazie all'uso del bianco e nero, dell'inusuale formato quadrato e di lenti che riproducessero l'effetto delle pellicole del passato. La lentezza del procedere mi ha fatto pensare a Tarkovskij.

 

Perchè i miei dubbi, allora? Perchè non sono riuscito a togliermi di dosso l'impressione che da un certo punto in poi il film si sia trasformato in un'opera  teatrale (ho scoperto dopo averlo visto che Eggers ha lavorato anche in teatro e mi  pare evidente in questo film) . I monologhi drammatici della prima parte si trasformano in monologhi teatrali nel finale. Lo scenario del faro diventa  metaforicamente  solo un fondale dipinto per fare da sfondo alla recitazione degli attori, ma se ci fosse stato il mare dipinto su una quinta scenica l'effetto sarebbe stato identico. E, soprattutto , il caos della tempesta è diventato caos universale, facendo venire meno la necessità di una motivazione logica di ciò che il film racconta.  I personaggi perdono il senno e contemporaneamente la storia perde il contatto con la realtà e la logica.  E' un pregio? E' un difetto? Ognuno ha la sua risposta personale. Per me fa pendere la bilancia dal lato negativo. Un film e una pièce teatrale sono opere diverse con regole diverse, gli ibridi tra loro non mi sono mai piaciuti, ma è solo la mia opinione.  Da un certo momento in poi ho visto venir meno il realismo del film per far posto al surrealismo, nel quale ogni stramberia è giustificata a priori, soprattutto nel finale. E' un mio limite, ma la surrealità fine a sè stessa in un film la trovo futile.  Devo dire che questo difetto - ammesso che lo sia - è un elemento che si ripete spesso nei film della A24. Di qualità eccelsa, ma sempre in qualche modo “strani” e surreali.

 

Rimane un punto, che non è possibile analizzare senza spoilerare la storia: il faro, che non è solo l'ambientazione del film ma un vero e proprio personaggio. Resterà in sospeso fino all'ultimo istante

 

Sono sicuro che Eggers sapesse perfettamente cosa stesse facendo e come dovesse essere fatto questo film. Ma è questo “come” il problema: ha realizzato un film splendido o ha collezionato un insieme splendidi elementi? Potrei sbagliarmi ma mi pare che sia stato lui stesso a definire il genere di questa pellicola nè come dramma nè come horror ma come  “strano”. 

 

Cosa mi è piaciuto

  • Dafoe e Pattinson sono sublimi, ma guardate il film in lingua originale!
  • La regia, la fotografia, il sonoro, l'atmosfera, ecc
  • La minuziosa ricostruzione storica
  • La sensazione che il film sia una sorta di fiaba - è ispirato ad un vecchio racconto americano, se non ricordo male 

Cosa non mi è piaciuto

  • La sensazione che ad un certo punto la fiaba si trasformi in un'opera teatrale
  • L'equivoco di fondo: è un film che ha alcuni accenni fantastici, una costante tensione di fondo e qualche scena un po' più forte, ma c'è meno horror qui che in una puntata di Peppa Pig, credo. Eggers è un maestro nel crare una tensione viscerale, ma il suo approccio alla paura  è estremamente raffinato ed accennato. Non credo si faccia un buon servizio a questo film classificandolo come “horror”. 

A chi può piacere

  • A chi ama il cinema d'autore, Bergman, l'espressionismo, Tarkovskij e che non si aspetta di vedere un film horror “tradizionale”
  • Agli appassionati di teatro

 

 

 

di Bongo