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Il film di Federico Zampaglione è il vero rilancio dell’horror italiano, come quel bel cinema che ci ha fatto innamorare dei nostri grandi maestri. Ad una prima visione non ti rendi subito conto di ciò che stai guardando; lo vedi proprio come un viaggio sulla giostra degli orrori, una danza macabra di scene brutali e sanguinarie in una narrazione gotica in cui echeggiano i fantasmi dell’immaginario collettivo. Solo ad una seconda visione scopri quelle chiavi di lettura che fanno comprendere la sua vera essenza.

Federico Zampaglione, il regista di film dell’orrore che canta canzoni romantiche, qui ci racconta davvero il suo smisurato amore per il genere, specialmente quello italiano. Il suo romanticismo dark ci accompagna per mano in questa fiaba oscura, dove il mostro forse è qualcosa di diverso da come ci appare. L’abilità del regista sta proprio nel disorientare lo spettatore, mostrando solo una faccia della luna, mentre dietro essa si nasconde una poetica di fondo che contrasta con la crudeltà di un horror spietato, fino alla fine, che lascia intendere che la vera mostruosità è nell’animo umano, e che le vittime e i carnefici possono anche scambiarsi di ruolo. THE WELL è senza dubbio l’horror italiano che aspettavamo da tempo, che è già diventato un fenomeno mediatico, che ha coinvolto tanti appassionati del cinema indipendente di genere, e che si fa apprezzare proprio per quel suo gusto sanguinario che solo un vero appassionato come il regista riesce a rappresentare con una messa in scena di respiro internazionale.

È il capolavoro di Federico Zampaglione? Probabilmente sì, visti anche i risultati al botteghino italiano, che alla seconda settimana di programmazione continua a restare nella top ten e, quasi contemporaneamente, esce nei cinema di New York e Los Angeles, tanto da far esplodere un entusiasmo contagioso ribattezzato subito la THE WELL MANIA. Sui social è un carosello di immagini provenienti da varie sale cinematografiche e arene gremite di pubblico, tutti rigorosamente con la vomit bag celebrativa tra le mani. Moltissime poi le testimonianze di maestri, di autori, di estimatori e della comunità horror che festeggia questo film, non solo perché è già un cult, ma perché dimostra che il cinema indipendente italiano, fatto con passione, coraggio e grande professionalità, riesce a conquistare e ad appassionare ancora un pubblico che va in sala e vuole vedere un film così, che non tradisce le aspettative, senza compromessi, insomma un vero film dell’orrore orgogliosamente italiano.