N.11 - LA SAGA DI "ALIEN":STORIA, SIMBOLISMI E CURIOSITÀ (PARTE 2 DI 15: PETER WEYLAND E IL PRE-PROMETHEUS).

Nel primo articolo abbiamo esaminato la cronologia cinematografica della saga, dalle origini (Alien) fino all’ultimo lungometraggio rilasciato quest’anno (Alien Romulus) ma, per una buona parte di queste saghe distribuite su vari film, l’inizio della narrazione non sempre corrisponde all’esordio sul grande schermo.

Solo per fare alcuni esempi, “Star Wars” inizia con “Guerre Stellari” successivamente rinominato “Episodio IV: una nuova speranza” mentre l’inizio della storia è, come tutti sanno, “Episodio I: la minaccia fantasma” uscito ben 22 anni dopo il film d'esordio del 1977 ed anche per la saga di “Predator”, che approda al cinema nel 1987 con il film omonimo con Schwarzenegger, per risalire all’inizio di tutto occorre attendere il quinto film “Prey” uscito ben 35 anni dopo.

 

Quanto scritto vale ancor di più per la saga che stiamo esaminando: la storia di “Alien”, narrativamente parlando, si dipana per 358 anni (a tutt’oggi) e pertanto si avrebbe l’imbarazzo della scelta nel girare film, corti, creare videogiochi e scrivere romanzi per narrare un così ampio periodo temporale!

 

Occorre quindi fare una scelta: esaminare il tutto rispettando l’ordine cronologico narrativo o quello cinematografico?

 

Prima di procedere occorre stabilire con chiarezza le due grandi strade narrative della saga (che a tutt’oggi non si sono ancora unite).

 

Da una parte la prevista trilogia prequel di Scott, iniziata con “Prometheus”, continuata con “Alien Covenant” e, attualmente, messa in pausa in attesa della terza e ultima fatica che dovrebbe legare, per sempre, i tre film all’”Alien” originale; purtroppo bisognerà fare i conti con la realtà e per un regista che ha 88 anni non sarà così facile trovare il tempo e le forze per terminare il suo progetto. 

 

Gli argomenti che caratterizzano i primi due prequel spiazzano lo spettatore se la sua visione rispetta l’ordine cronologico di uscita: il tema biologico-genetico assume una importanza fondamentale così come quello dell’Intelligenza Artificiale, dell’autocoscienza e delle origini dell’Umanità.

Di tutt’altro parlano i primi 4 film: dalla tensione e dal mistero per l’ignoto di “Alien” all’azione e alla guerra di “Aliens”, dal passaggio di stato di Ripley in “Alien³” agli esperimenti di clonazione in “Alien Resurrection”.

 

I primi quattro film, ad ogni modo, sono legati da una certa omogeneità e da un filo conduttore: il tenente Ellen Ripley interpretato da Sigourney Weaver.

 

I due prequel hanno come fulcro narrativo l’androide David e la sua ammirazione per la specie degli Xenomorfi (a cui appartiene l’Alien originale del ’79) e per la loro origine.

Come si vede quindi i due piani narrativi sono alquanto distanti e dovrebbero essere uniti solamente dal terzo e ultimo prequel che però potrebbe anche non vedere mai la luce.

 

Riconosco di essere stato molto indeciso su quale strada prendere anche se spesso si preferisce sempre optare per l’ordine di uscita in sala per evitare di rovinare alcuni colpi di scena.

 

Considerando però che, come ho scritto, è ancora del tutto assente il tassello che lega i due prequel al film del 1979, considerato che se si vedono i due prequel senza aver visto i primi 4 film non si scoprono rivelazioni o colpi di scena futuri, considerato che in “Prometheus” Ellen Ripley non è ancora nata (nascerà nella colonia Olympia l'anno prima che la missione Weyland arriva sul pianeta LV-233), ho deciso di partire proprio da dove ha inizio l’intera saga ossia dal film del 2012 anzi, per essere ancor più precisi, da quello che viene ancora prima del rilascio nelle sale di tutto il mondo.

Nel 2012, la 20th Century Fox rilascia il primo corto che da inizio alla storia secolare della saga e, quasi come un testamento, il vecchio Ridley decide di farlo dirigere al figlio Luke (che in seguito esordirà con “Morgan”, dirigerà altri corti relativi a “Alien Covenant” e alcuni episodi della serie “Raised by Wolves”).

Questo corto è fondamentale perché fa conoscere agli spettatori il personaggio di Peter Weyland (interpretato splendidamente da Guy Pearce e che nel film ritroveremo molto invecchiato) che risulterà essere d'importanza vitale per il proseguo dell'intera saga.

Come si vede tutto parte nel 2023, in California, ad una conferenza di TED, una associazione realmente esistente che si propone di dare spazio e visibilità a tutte quelle persone che sembrano avere delle idee in grado di cambiare il destino del mondo, dal punto di vista tecnologico, sociale, medico, scientifico e umanistico.

 

Peter Weyland rappresenta gli Elon Musk, i Jeff Bezos, i Bill Gates, i Larry Paige, gli Steve Jobs e nella sua prima uscita pubblica mostra tutta la sua smisurata ambizione: creare degli androidi indistinguibili dagli esseri umani, che in sostanza lui si pone come un nuovo Creatore, un potenziale nuovo Dio… 

Vuole cambiare il mondo senza però seguirne le regole e una etica accettabile: ci troviamo in un contesto in cui la Medicina è riuscita a sconfiggere il 98% dei tumori, dove esiste già la tecnologia per terraformare i pianeti e dove l'Uomo sembra, sempre più, assumere i tratti di un Dio.

I riferimenti al mito di Prometeo che ruba il fuoco agli Dei per darlo all'Umanità (il primo vero elemento "tecnologico" che ha permesso di dare inizio ad un progresso senza fine) saranno ancor più sviscerati in “”Prometheus" e in “Alien Covenant”.

 

Peter Weyland, nonostante l'iniziale scettiscismo del pubblico, vuole davvero portare l'Umanità oltre l'orizzonte ma da dove iniziare?

Sempre nel 2012 viene rilasciato il secondo corto “Buon compleanno David”, sempre diretto da Luke Scott ed interpretato superbamente da Michael Fassbender che impersona l'androide David-8, l'ultima generazione di androidi progettati e realizzati dalla Weyland Corporation.

Se l'industria è riuscita ad arrivare ad un livello simile d'implementazione dell'IA, è facile comprendere come Peter Weyland si senta un Dio in grado di poter realizzare qualsiasi sogno…

Successivamente, sempre nello stesso anno, viene rilasciato il terzo corto sempre diretto da Luke Scott e questa volta iniziamo ad entrare lentamente nella trama del lungometraggio. 

L'archeologa Dott.ssa Shaw, interpretata dalla sempre bravissima Noomi Rapace, decide d'inviare un videomessaggio a Peter Weyland per avere un appuntamento di persona dove gli spiegherà la sua sensazionale scoperta (in “Prometheus” verrà chiarito il tutto allo spettatore) e dove si proporrà per far parte della missione che Weyland sta segretamente preparando.

Lo schermo è diviso a metà perché a dx abbiamo il messaggio originale e a sx abbiamo il software di riconoscimento facciale della Yutani che cerca di scoprire se il messaggio è reale o un falso. 

Nel finale del video vediamo appunto comparire il nome della Yutani Corporation, una multinazionale che si fonderà con la Weyland (dando vita alla Weyland-Yutani) prima di “Alien Covenant” e che sarà sempre presente negli altri film.

Ultimo corto rilasciato prima dell'uscita di “Prometheus” stavolta diretto da Johnny Hardstaff; il radiotelescopio di Arecibo capta una trasmissione segreta dove si vede che il progetto della Weyland sta procedendo come previsto e la multinazionale sta assemblando l'equipaggio per affrontare la più grande di tutte le missioni: trovare le origini dell''Umanità.

Nel giugno del 2012 “Prometheus” esce in tutto il mondo e gli spettatori si troveranno decisamente disorientati e divisi nelle opinioni e nei giudizi.

Nel prossimo articolo analizzeremo il lungometraggio e i suoi significati.