Recensione di   Rael70 Rael70

Lake Mungo

(Film, 2009)

Dove si nasconde la verità?

Joel Anderson, ultimamente produttore di “Late night with the devil”, è un regista, sceneggiatore e produttore australiano che esordisce con questo mockumentary intitolato “Lake Mungo” che è realmente un lago, da secoli prosciugato, presente nel sud-est dell'Australia.

 

Anderson si avvale di un cast praticamente sconosciuto tranne per Rosie Traynor (June, la mamma di Alice) vista in “Dark City” di Proyas mentre Talia Zucker (Alice Palmer, la protagonista assente) è diventata una sceneggiatrice.

 

Anderson riesce a creare un falso documentario senza però allontanarsi più di tanto da i più famosi predecessori: da “The Blair Witch Project” a “Noroi” fino a “The Poughkeepsie Tapes”.

 

La storia narrata dal film è fin troppo semplice direi quasi pretestuosa: una giovane ragazza minorenne, Alice Palmer, scompare in circostanze decisamente misteriose pur avendo trascorso l'intera giornata insieme alla sua famiglia formata da mamma June, da papà Russell e dal fratello Mathew durante un rilassante picnic sulle sponde della diga Ararat.

Il film parte a tragedia avvenuta: Alice è scomparsa quella mattina del dicembre 2005 e non si riesce a trovarla in nessun modo, pertanto l'annegamento sembra essere la causa più probabile.

 

Ovviamente si mette in moto la classica routine mediatica: interviste a tutti i componenti della famiglia inclusi parenti e amici, ognuno con una particolare prospettiva con cui vivere la tragedia.

Il fratello è l'ultima persona ad aver visto Alice viva: entrambi stavano nuotando nel lago ma, dopo un po', Mathew dice alla sorella che vuole tornare a riva perché sente freddo mentre Alice gli risponde che starà ancora qualche minuto a mollo e poi uscirà anche lei.

Da quel momento nessun altro vedrà mai più Alice.

Il padre conferma il racconto del figlio, ricorda di aver visto uscire Mathew dall'acqua e dopo una decina di minuti il figlio stesso chiede al padre se Alice è finalmente uscita ma Russell, pur osservando l'acqua calma della diga e gridando il nome della figlia, non riesce a trovarla.

La madre dichiara che alcuni ragazzi iniziarono ad esaminare i vari cespugli vicino alla riva ma senza esito, al contrario di suo figlio che, in realtà, aveva già capito che la sorella era annegata: il suo telo mare era ancora a riva, quindi lei non era mai uscita…

Dove è andata a finire Alice?

Dopo tre notti, i sommozzatori trovano finalmente il corpo di una ragazza che dovrebbe essere proprio Alice.

L'aspetto è decisamente raccapricciante, cosa le è stato fatto per ritrovarla in questo modo?

Man mano che il film procede, iniziamo a comprendere che Alice era una ragazza ben voluta da tutti ma che, familiari in primis, nessuno realmente la conosceva nel profondo.

Nel frattempo iniziano a manifestarsi degli strani rumori dentro la casa dei Palmer e per tale motivo il fratello installa delle videocamere con cui riprende la presenza di un fantasma/spirito: si tratta di Alice?

Mathew intanto scopre anche altre cose strane: in varie foto da lui scattate emerge, visibilmente, la presenza della sorella…

A questo punto i genitori prendono una decisione netta: chiedono l'esame DNA del cadavere per essere sicuri che la ragazza ritrovata all'interno della diga sia realmente Alice.

L'esame da esito positivo: quel cadavere è davvero Alice, senza se e senza ma.

Nonostante questo però le presenze video-fotografiche di Alice continuano imperterrite…

Mathew infatti, con il parere favorevole dei genitori, lascia sempre accese le videocamere, notte e giorno, e la presenza di Alice non tarda a farsi notare.

All'improvviso però c'è un colpo di scena: Mathew afferma che la presenza di Alice nelle foto e nei video è artefatta ossia è stata da lui generata non per cercare di prendere in giro la gente ma semplicemente per dare una speranza ai genitori convincendoli che Alice stia continuando a vivere nell'Aldilà e da la dimostrazione tecnica di come sia riuscito nell'intento.

 

Allora non esiste nessun fantasma?

 

E' un horror alquanto particolare perché, di fatto, non mostra scene terrorizzanti e quella che, nella Rete, viene continuamente citata (dura una trentina di secondi) fa molto effetto ma non la ritengo affatto paurosa semmai inquietante perché tenta di spiegare il tutto allo spettatore senza, di fatto, rivelare nulla di concreto.

 

E' un film che si basa molto sulle illusioni e sui trucchi fotografici (sembra che si stia vedendo una cosa quando in realtà si dovrebbe osservare qualche altro particolare), sul c'è ma non si vede o sul si vede ma non c'è!

Il ritmo è alquanto compassato e nonostante sia, di fatto, un resoconto cronologico di tutti gli eventi successivi alla dipartita di Alice (e anche precedenti tra cui un evento che sembra stridere con il resto del contesto), lo spettatore riesce a non farsi venire il mal di mare tipico dei mockumentary.

Da vedere ma senza quell'entusiasmo che ho letto in svariate recensioni.

 

Attenzione: durante lo scorrimento dei titoli di coda vedrete delle immagini che vi faranno capire che…

di Rael70