Recensione di   Rael70 Rael70

Longlegs

(Film, 2024)

Un gran bel thriller

Ci sono film che esprimono, quasi alla perfezione, il mio concetto di tensione, di suspense e del brivido.

 

Ozgood Perkins (figlio dell'indimenticabile Anthony Perkins) approda al suo quarto lungometraggio dopo l'interessante esordio di “February” (2015), il seguente “Sono la bella creatura che vive in questa casa” (2016), film anch'esso da non sottovalutare anche se soffriva di un ritmo fin troppo lento e il successo di “Gretel e Hansel” del 2020.

Da sx: Maika Monroe, Osgood Perkins, NIcholas Cage, Alicia Witt e Blair Underwood.

 

Il film si basa su un'ottima interpretazione di Maika Monroe (ve la ricorderete sicuramente in “It Follows” e in “Watcher”) e sulla presenza di un gigioneggiante Nicholas Cage che sembra stia dando vita ad una nuova ed intensa carriera (dopo l'ottimo “Dream Scenario”); la prima interpreta l'agente speciale dell'FBI Lee Harker, il secondo interpreta “Longlegs”, un assassino di cui l'FBI praticamente ha degli indizi scarsi sul suo conto anzi quasi nulli.

 

La regia di Perkins è asciutta, a volte fredda, con la mdp che precede sempre Harker rendendo il suo personaggio ancor più alienato e spaesato.

C'è una gestione della tensione di altissimo livello anche se, a volte, inciampiamo in qualche rapidissimo jumpscare (che non aggiungono nulla alla trama). 

 

Bisogna fare i complimenti per questa che, senza dubbio, sembra essere la prova di svolta nella carriera del regista americano.

 

La Monroe interpreta la poliziotta in maniera totale, senza risparmiarsi, rendendo il personaggio assolutamente realistico e credibile: una donna con una evidente crisi psicologica interiore che è l'unica a poter indagare e scovare dove si trovi Longlegs.

 

Cage, dal canto suo, appare e scompare continuamente ma i suoi "pezzi" sono sempre inquietanti (l'interrogatorio è stilisticamente e visivamente perfetto) e credo che il buon Nicholas, negli ultimi anni, si stia prendendo una sacrosanta rivincita nei confronti di tutti coloro che lo hanno sempre sminuito (io in primis).

 

La sceneggiatura di Perkins e il montaggio (con svariati flashback soprattutto nel finale) esprimono cura per il dettaglio ed intelligenza nella scrittura e a nulla serve paragonarlo a “Il silenzio degli innocenti” o a “Seven” o a “Zodiac”: “Longlegs” ha una sua personalità forte e distinta che non potrà non soddisfare gli appassionati del genere.

 

Un film che, fin d'ora, si candida seriamente ad essere il miglior Thriller-Horror della stagione e che finalmente permette a Perkins di dimostrare le sue indubbie capacità.

 

Da vedere senza indugi.

di Rael70