Recensione di   Rael70 Rael70

The Uninvited Guest

(Film, 2004)

Non esiste solo Polansky

SoundtrackDirectionScreenplayActing

La generazione registica spagnola ha sfornato, almeno nell’ultimo ventennio, tutta una serie di eccelsi registi (da Amenabar a Balaguerò, da Paulo a De La Iglesia, da Vigalondo a De La Torre, da Cortes a Monzon, da Maillo a Gutierrez Sanchez fino a Gonzalez Molina) che hanno dimostrato una cura particolare per la sceneggiatura e le atmosfere thriller.

 

Tra questo nutritissimo gruppo di talenti c’è ne uno, Guillem Morales, che prima di dedicarsi al mondo televisivo, riuscì a piazzare un “uno-due” da K.O. con due film davvero di alto livello, il debutto di “El habitante incierto” del 2004 e il successivo “Los ojos de Julia” (da noi “Con gli occhi dell’assassino”) del 2010 che dimostrarono, senza alcuna incertezza, tutto il talento del giovane regista catalano.  

“El habitante incierto”(l’abitante incerto), da noi meglio conosciuto come “The Uninvited Guest”, è un film che sembra essere diviso in due parti distinte e separate, un po' come quando dalla veglia si passa al sonno o dalla notte all’alba…

 

La trama, inizialmente, sembra essere semplice: l’esistenza di un architetto sta ormai cambiando; la sua compagna è stanca di lui e ha già lasciato la loro enorme casa (360 mq) da due mesi ma è tornata solamente per riprendere le ultime cose (fotografie, dischi, libri, etc.). Non ne vuole più sapere di lui, del suo ordine maniacale e di questa casa così grande che non riesce a dargli quell’intimità familiare che lei desidererebbe.

Da questo momento, come detto, l’architetto rimane solo e pertanto cerca di continuare il suo lavoro (concretamente progetta appartamenti) ma il suo carattere scontroso gli crea problemi con i vicini e anche dal punto di vista psicologico l’assenza definitiva della sua ex gli sta creando un notevole disagio psicologico.

 

Una sera un signore bussa alla sua porta e scusandosi afferma che deve fare una telefonata urgente ma la cabina telefonica che sta praticamente di fronte all’abitazione non funziona; l’architetto gentilmente lo fa entrare e lo porta nel salotto dove è presente il telefono.

L’uomo chiede gentilmente un po' di privacy (evidentemente deve parlare di cose personali con l’interlocutore), l’architetto capisce ed esce dalla stanza andando in cucina; dopo pochissimi minuti ritorna in salotto ma dell’uomo non c’è più alcuna traccia.

Il proprietario cerca in tutte le stanze di questa immensa casa ma nulla da fare, l’uomo sembra essersene andato senza informarlo e neanche ringraziarlo.

Per scrupolo, l’architetto esce di casa e va alla cabina telefonica e scopre che funziona perfettamente, ciò lo turba ma decide comunque di non chiamare la Polizia.

 

Il giorno seguente si reca nel nuovo appartamento della sua ex cercando di convincerla a ritornare sui suoi passi ma il tentativo fallisce.

Da questo momento, ritornando a casa, l’architetto inizia a sospettare che qualcuno si è intrufolato nella sua grande dimora: il cuscino e l’asciugamano sembrano essere intrisi di odori che non gli appartengono, nel lavabo sono presenti rimasugli di una rasatura e lo stesso rasoio è sporco… 

Inizia a sentire dei rumori all’interno della casa e dopo essere riuscito a telefonare alla Polizia esce fuori in attesa dell’arrivo degli agenti che dopo aver perlustrato l’intero immobile non trovano nessuno.

Una grande casa può avere tanti nascondigli ma il povero architetto è davvero sull’orlo di una crisi nervosa: si è sognato tutto o c’è del vero in quello che gli è accaduto?

 

Ormai in crisi egli richiama la sua ex che torna a trovarlo di sera ma l’incontro dura poco perché la donna capisce che lui non la sta ascoltando ma, in realtà, l’architetto è terrorizzato perché ha sentito distintamente dei rumori provenienti dal piano di sopra (l’abitazione è composta dal piano terra, primo piano e la cantina nel sottosuolo) e pertanto supplica la donna di rimanere la notte insieme a lui e, finalmente, confessa quello che sta vivendo in questi ultimi giorni: c’è qualcuno nascosto in casa.

La donna vuole aiutarlo e pertanto insieme si mettono a fare il giro di tutto l’appartamento e scoprono che il rumore era dovuto ad una imposta che sbatteva.

Nonostante questo però l’equilibrio di lui è sempre precario e pertanto la donna (che si stava convincendo a ritornare a vivere insieme) l’abbandona definitivamente: ormai è un uomo sull’orlo della pazzia.

 

Se siete convinti che vi ho raccontato mezzo film avete sbagliato, la storia deve ancora partire…

Un crescendo di tensione straordinario con un finale che lascia stupefatti.

 

Debutto stupefacente.

di Rael70