Shuji è un giovane regista intransigente e in contrasto con la società giapponese. Un giorno scopre che suo fratello strozzino, che aveva contribuito a finanziare i suoi film, è stato giustiziato dalla sua stessa banda yakuza per non aver ripagato i suoi debiti. Descritto come una poesia d'amore per i film giapponesi del passato, ma anche come una protesta per il presente, CUT è un'esplorazione del rapporto ossessivo di un uomo con il cinema.