Animali selvatici

Film - 2022
7,5
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Animali selvatici è un film con Marin Grigore, Judith State, Macrina Bârlădeanu, Orsolya Moldovan, András Hatházi Cast completo. Regia di Cristian Mungiu. Titolo originale R.M.N., durata 125 minuti. Genere Dramma.

recensioni

Recensione di  Ignazio Venzano Ignazio Venzano
Questo film, uscito nel 2022 e giunto in Italia l’anno scorso, ci parla di un piccolo villaggio da collocare in Transilvania, Romania dunque, in cui non si capisce bene, ma si intuisce quasi subito chi siano gli animali selvatici: gli uomini, l’umanità in generale, che si comporta come le bestie, ragionando più con la forza che con la ragione.Il titolo originale, “R.M.N.”, richiama sia il nome dello Stato dove la vicenda si svolge, sia la risonanza magnetica al cervello cui un anziano si deve sottoporre: più volte ne vedremo i risultati (senza capirci molto, in verità), ma la malattia degenerativa del vecchio può facilmente far capire il problema. L’individuo che sta male è in questo caso il simbolo di un malessere ben più generale.La pellicola alterna scene del villaggio ad altre, a partire dalla vicenda di un operaio di un grande mattatoio tedesco che rientra nel suo borgo natìo, con il padre che è alle prese con un cancro al cervello, con un figlio che per andare a scuola deve passare attraverso un bosco dove albergano (pare) strane creature. La madre vuole accompagnare il bambino, ma l’ex emigrato si oppone, vuole educare il figlio ad affrontare la realtà, vorrebbe perfino sottrarlo alla madre, lui che ha un’amante in quello stesso villaggio, una che ha fatto anche carriera diventando manager nel locale panificio.Quale realtà, però? Quella del bosco, dove accadono cose incomprensibili e mai del tutto chiarite, e dove ci sono gli orsi, per i quali il villaggio ospita perfino un ricercatore francese, recatosi lì, in questa sperduta landa, con soldi europei? Oppure la realtà degli umani, che a malapena nei secoli e anche in tempi recenti sono riusciti a convivere: una umanità mista, di origine ungherese, rumena, tedesca e altro ancora, che è perfino riuscita ad allontanare dal villaggio i Leggi tutto
Le visioni di un villaggio di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
Chi segue un minimo il cinema dei festival non può non conoscere Mungiu e i suoi lavori, regista dall'esordio folgorante e da Palma d'oro come 4 mesi 3 settimane e 2 giorni, e poi capace di continuare a tenere i cinefili sempre attaccati allo schermo. Con Animali selvatici Mungiu continua nella feroce analasi della Romania, anche se questa volta la metafora sembra decisamente più internazionale e la denuncia può avere un valore universale. Chi al giorno d'oggi non vive sulla propria pelle le conseguenze delle migrazioni? Il realismo che ne è sempre stato il suo marchio di fabbrica si ammanta di mistero. Apparizioni inspiegabili sono la guida di una società allo sbando dove tutti parlano, ma nessuno si capisce. È difficile amarsi, mentre è molto più semplice odiarsi perché non serve mediazione, empatia o comprensione: è sufficiente restare sulle proprie posizioni. Così chi sta crescendo si trova adattraversare nebbia, animali e visioni in un mondo sempre più senza confini. La regia di Mungiu è come sempre rigorosa, basata sulla sua innata capacità di creare l'attesa per un evento che forse non accadrà mai. Incredibile la lunga scena della riunione del paese: Mungiu gioca sulla profondità di campo delle inquadrature in modo incredibile e riuscendo a tenere tutti gli abitanti del paesino in un'unica inquadratura. Passato a Cannes 2022, dove purtroppo non ha vinto nulla, Animali selvatici, come in una moderna commedia dell'arte, dipinge il paesino con tutti i personaggi chiave (il sindaco, il prete, l'industriale, il poliziotto, il medico...), ma non scorda lo sguardo di chi può vedere qualcosa di più... un veggente o un inconsapevole premonitore intelligente? Non a caso è il più giovane. Più piani di lettura, più visioni, più metafore per un film da non perdere. Leggi tutto

trama

Matthias, burbero e taciturno lavoratore di un mattatoio tedesco, litiga con il datore di lavoro e scappa verso Recia, il villaggio di origine in Transilvania. Qui trova una situazione complicata: la moglie Ana sta crescendo il figlio Rudi in maniera troppo protettiva, mentre la sua amante Csilla ha fatto carriera in un grande panificio locale. Quando quest'ultima, per poter ottenere dei benefici UE, si trova a dover assumere braccianti provenienti dallo Sri Lanka, nel villaggio emergono intolleranze sopite a lungo ma più vive che mai.

trailer

supporto fisico

DVD e Blu-Ray

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