Film stregonesco suddiviso in due “episodi” che si collegano tra loro.Pierre Tsigaridis, regista, mette in scena un film grottesco che spinge sulle visioni horror, anche sulla violenza mostrata dove la narrazione potrebbe non risultare “strutturata”; si nota che ciò che interessa al regista è il mostrare piuttosto che spiegare la vicenda, esplorare i personaggi.Il primo “episodio” si incentra su Sarah che inizia a vedere una vecchia strega e da li visioni, ansia e sensazione di persecuzione.Lo stile del film è incentrato nel mostrare spesso il volto della strega anche in modo grottesco, ci sono moltissimi jump scare, il make va a ricordare molto i demoni raimiani di Evil Dead . Durante il primo episodio c'è una sequenza d'atmosfera gestita molto bene, quando Sarah di notte lunga sul letto inizia a percepire la presenza della strega, ciò funziona perchè lo spettatore sa che c'è la strega, questa tramite la sua ombra, la sua sagome è nell'inquadratura ma Sarah non lo sa, dunque si crea il meccanismo della suspance, lo spettatore conosce di più della protagonista.Oltre a ciò, ci sono buoni escamotage per allungare i tempi dove la regia gioca con i meccanismi horror e infine, dopo aver alimentato la tensione si arriva al jump scare con quel movimento di macchina ad andare verso l'altro a ricordare proprio The Conjuring dove anche nel film di Wan, come in questo Two Witches la strega appare dall'alto tramite il jump scare che , ribadisco, è stato costruito.La maggior parte dei jump scare comunque sia nel primo che nel secondo episodio sono abbastanza da spot, il contesto grottesco li fa pesare meno ma rimane un espediente un po' abusato nel film soprattutto perchè spesso è gestito allo stesso modo, ciò col volto della strega che appare.Il film riesce a creare suggestione tramite le sequenze oniricheLeggi tutto
trama
Una strega matriarcale trasmette la sua sinistra eredità alla nipote, innescando le maledizioni più orribili.