Perfect Days

Film
8,1
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Perfect Days è un film con Kōji Yakusho, Tokio Emoto , Arisa Nakano, Aoi Yamada, Yumi Asou Cast completo. Regia di Wim Wenders. Titolo originale Perfect Days, durata 125 minuti. Genere Dramma.
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recensioni

I giorni dell'armonia di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
C'è del coraggio nello scegliere come protagonista di una pellicola un addetto alla pulizia dei bagni pubblici. Cosa c'è di meno spettacolare e meno gradevolmente filmabile di questo soggetto? Wim Wenders, regista di film narrativi da grandi premi ai festival tra gli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo, votato al documentarismo nel nuovo millenio, torna con una pellicola che sembra voler fondere senza soluzione di continuità i due generi, seguendo quasi passo dopo passo le giornate del protagonista, sempre uguali e sempre diverse. Un'opera che ti entra sottopelle dopo la visione grazie al suo racconto semplice, ma profondo della vita. I giorni perfetti sono quelli che si susseguono nella normalità e nella semplicità, ogni giorno anche solo una piccola variazione porta gioia o smarrimento, ma non si può che andare avanti. È interessante vedere come un regista europeo sia riuscito ad entrare così bene nella ultura giapponese rendendo il film universale, anche grazie all'utilizzo di una colonna sonora effetto nostalgia che risveglia tutti i cittadini occidentali. Perfect days ha vinto meritatamente il premio per il miglior attore a Cannes. Yakusho bravo nel far trasparire le emozioni attraverso gli sguardi e le espressioni è una delle carte del film. Opera bella importante, probabilmente non per tutti, ma da vedere assolutamente Leggi tutto
Recensione di  Balkan Castevet Balkan Castevet
Wenders dirige un film meraviglioso, Koji Yakusho è straordinario, il suo personaggio, Hirayama, si occupa di pulire i bagni di Tokyo e Wenders mostra la sua routine, la suo quotidianità durante i giorni.Un uomo dedito al lavoro, pulito, elegante in quello che fa, molto metodico e meticoloso nelle azioni, la lettura, il bagno, il pasto dopo il lavoro sempre nello stesso posto, le foto ai rami degli alberi che imprigionano il sole, tutto ciò che fa è studiato così come anche il suo giorno di riposo dal lavoro è metodico e con le sue tappe fisse.Wenders inserirà comunque degli imprevisti, come la visita della nipote, il collega che deve far colpo su una ragazza e qui le azioni di Hirayama, i suoi silenzi, è un personaggio piuttosto taciturno saranno volte verso il prossimo.Così come è ottima la scena con la madre di Niko, la nipote, che fa emergere come in realtà Hirayama provenga da una famiglia ricca, il film non da spiegazioni ma Hirayama di notte sogna, vede le ombre, queste ombre sembrano imprigionarlo così come il 4:3 del film.Un personaggio che nonostante ha incontri quotidiana sembra essere solo, la partita a tris di giorno in giorni nei bagni non si sa con chi è anch'essa una routine che mostra anche la solitudine generale.“il mondo è fatto di mondi” dirà Hirayama a Niko.La fotografia gioca molto sui blu e sui verdi, le immagini in notturna sono straordinarie.La regia tra carrelli e camera a mano muove spesso l'inquadratura ma senza dare l'idea di manierismo, la camera a mano da quotidianità.La routine delle fotografia dei rami che imprigionano il sole, le ombre notturne, il 4:3 evidenziano un personaggio chiuso nel suo mondo, non porterà Niko al mare perchè non fa parte della sua routine.Il gioco a calpestare le ombre nel terzo atto, Leggi tutto
Recensione di  Enrico Vigorito Enrico Vigorito
Questo film mi ha ricordato Days di Tsai Ming-liang e la sua capacità di catturare l'essenza stessa dell'esperienza umana. Come nel film del collega taiwanese, Wim Wenders indugia sulla semplicità degli eventi del quotidiano, sempre uguali eppure sempre diversi, come i raggi del sole che passano attraverso le foglie di un albero in un parco pubblico. Mentre il protagonista mangia il solito tramezzino, sulla stessa panchina, dopo aver pulito i bagni pubblici. La routine di un mestiere umile, affrontata in modo zen, è alleggerita da momenti di pura bellezza in cui Hirayama, magistralmente interpretato da Koji Yakusho (miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes 2023), coglie nella natura, delle piccole cose che nel tran-tran del nostro quotidiano superaffaccendato noi non possiamo notare. Cose che non tutti possono afferrare. Ciò che emerge è l’essenzialità di una vita condotta in un modo diverso, perfino in un mondo diverso. Sì, perché, a sentire Hirayama esistono più mondi, ed alcuni di questi non sono in comunicazione con gli altri. Hirayama si è costruito un mondo, fatto di audiocassette, di piantine curate amorevolmente giorno dopo giorno, di fotografie tutte uguali raccolte in scatole di latta; un mondo fermo in un presente che è lasciato (felicemente) indietro dalla vita nella metropoli dal ritmo insostenibile. I contatti con l’altro mondo sono limitatissimi: un bicchiere sempre allo stesso bar, un acquisto nella solita libreria o nel solito negozio di articoli per la fotografia quasi senza spiccicare una parola. Le giornate che si susseguono tra il lavoro e gli amati hobbies, ognuna con le sue impercettibili variazioni, sono semplicemente perfette così, ed anche se il nostro protagonista nel finale si rende conto che tutto ciò non può andare avanti all’infinito a noi resta la sua lezione. Forse non impareremo mai ad aspettare un giorno intero per aspettare il nostro Leggi tutto

trama

Hirayama conduce una vita semplice, scandita da una routine perfetta. Si dedica con cura e passione a tutte le attività della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo all’amore per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le piccole cose a cui si può dedicare un sorriso. Nel ripetersi del quotidiano, una serie di incontri inaspettati rivela gradualmente qualcosa in più̀ del suo passato.

trailer

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