La Musica può salvare il mondo? Sicuramente qualche Anima...

C’è un linguaggio che unisce tutti noi bipedi che brancoliamo su questo pianetino che galleggia nella Via Lattea: la musica.

La musica ci consola, ci fa innamorare, ci gasa, ci fa scodinzolare mentre cuciniamo, fa riemergere persone, luoghi, profumi che sono parte di noi.

La musica ha un’anima, come questo film.

Dan e Gretta, i due protagonisti (un ottimo Mark Ruffalo e una deliziosa Keira Knightley) infondono alla pellicola l’energia che scorre carsica e poi in alcuni momenti esonda e ci travolge facendoci amare personaggi così semplicemente umani ma disperatamente innamorati della Vita.

Come si fa a non amare Dan Mulligan? Un Mark Ruffalo stropicciato, adorabile mascalzone dal cuore d’oro che si barcamena tra un lavoro di ex produttore di successo che lo sta emarginando con una famiglia sfasciata alle spalle e una figlia adorata da riavvicinare.

E cosa dire di Gretta, “cornuta e mazziata”? Keira Knightely con quel suo broncio da pulcino bagnato che pian piano torna ad essere una donna che sa cosa vuole (e soprattutto cosa NON vuole) e che con Dan… Chissà.

Ed ecco quindi l’incontro di anime vulnerabili, due cuori con ferite ancora dolenti dove lui intuisce il talento di lei e, dopo averla ascoltata suonare una sua canzone, le propone di produrle un cd (si, il film ha qualche anno… ora pubblicherebbero il brano su Spotify).

“Lo facciamo o no?” Ovvio che si farà (e sarà un successo), l’autrice che che ha perduto la fiducia in se stessa prodotta dal fantasma del produttore di successo.

Io (chi scrive) come si dice “c’ho una certa…” e quando ero adolescente facevamo le “cassettine”: musicassette da 60 o 90 minuti dove si registravano quelle che oggi chiamiamo ‘Playlist’ e le regalavamo a chi ci faceva battere più forte il cuore e che, oggi come allora, era una specie di Diario dove le musiche e le canzoni dicevano cose che una lettera (sì, ok, non c’erano neanche i cellulari) non avrebbe mai potuto trasmettere. Condividere una playlist con un'altra persona è una cosa molto intima e allora, visto che siamo in un film, ti porto in discoteca... ma la musica che ascoltiamo e che balliamo è nostra, è quella delle nostre Playlist, e la ascoltiamo solo io e te con uno splitter che ci permette di ascoltarle insieme mentre gli altri sono solo comparse di una nottata magica dove ogni brano mio che tu ascolti diventa riscontro per certificare affinità animiche.

E i cuori si scoprono simili e cominciano a battere sempre più all’unisono.

Dan: “Ecco cosa amo della musica”

Gretta: “Cosa?”

Dan: “Una delle scene più banali all'istante viene investita di tanto significato; tutte quelle banalità ad un tratto si trasformano in perle di una collana di perle preziose grazie alla musica”

Lo sappiamo che è così, chi di noi non l’ha mai provato? Però se te lo dice Mark Ruffalo, di notte, a NY bé, allora è poesia.

Poi ci sono le cartoline della città -che diventa il terzo protagonista della storia- mentre si registra l’album, che sono scene straripanti di energia; c’è bellezza negli uomini quando creano e fare musica crea dolcezza e sintonia e amore e fratellanza… e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno.

I rapporti si ridefiniscono, sia quello di Gretta con l’ex (fedifrago) che quello di Dan che dice “ti voglio bene” alla figlia e che con l’ex moglie...

Quello che non fa scadere il film nella solita rom-com è che Dan e Gretta non si baciano, non c'è il coinvolgimento amoroso ma ci sia (per un poco) tensione erotica; tra i due c’è chimica, la vedi, la percepisci ma non deflagra mai, rimane sospesa e incompiuta.

E’ proprio quest’amicizia che non è deragliata in qualcosa di fisico e prosaico che dà profondità ai personaggi e non li riduce alle solite macchiette con il lieto fine telefonato (come se fosse un lieto fine finire insieme…).

Una storia che era iniziata grazie ad un problema alla linea metropolitana che fa incontrare Dan e Gretta alla deriva, sballottati dai marosi della vita, si conclude con D&G che si assumono la responsabilità del cercare di essere felici, nonostante i cavalloni e le sballotate, nonostante certe volte il muro di acqua salata ti ricaccia indietro e l’aria ti manca dai polmoni… Nonostante tutto stringi forte il timone e vai, aspettando lo Zefiro che ti condurrà verso la tua Vita, con tutto il coraggio e l’entusiasmo e l’Amore che hai.

Alla fine siamo tutti stelle perdute che cercano di accendere il buio.