Indietro
Rhea M.
Comfermo che questo film offre uno sguardo straziante sulla vita di chi vive ai margini, mostrando un mondo in cui i sogni di prosperità si scontrano brutalmente con la realtà della povertà e della disuguaglianza. La storia di Bora, che lascia la madre malata per lavorare in un cantiere destinato a una élite inaccessibile, è emblematicamente tragica: il suo desiderio di migliorare la vita della sua famiglia lo conduce a un'esistenza caratterizzata da sacrifici e speranze illuse. Che tristezza!! L’isola artificiale e il simbolo di un futuro radioso e nasconde in realtà le baraccopoli dove i lavoratori vivono in condizioni disumane, privati della dignità mentre cercano di costruire il sogno di qualcun altro. La nostalgia per le proprie radici e gli affetti lascia un vuoto profondo, amplificato dall'assenza del fratello che ha inseguito un futuro che, alla fine, rimane irraggiungibile. La luce dei neon di Phnom Penh, pur promettendo una vita migliore, si trasforma in un richiamo ingannevole, dove la fine dell'adolescenza di Bora coincide con la perdita della sua innocenza. Si, il film riesce a trasmettere una tristezza palpabile, evidenziando le disparità e le illusioni di una società in cui il progresso sembra riservato solo a pochi, mentre la maggioranza continua a lottare per sopravvivere. "Diamond Island" è un'opera che invita chiaramente a riflettere sulla fragilità dei sogni e sull'inevitabile prezzo da pagare per la ricerca di un futuro migliore. Sebbene sia un buon film, piu lo commento e piu mi butto giu` da sola!
18 giorni