Random reviews

Recensione di   La Prof Dell' Horror La Prof Dell' Horror

Braccato

La calma, gioiosa nella serenità di un pettirosso che canta la sua libertà. Tanto anelata e tanto cercata. La sete di potere, la distruzione nella caccia alla preda designata. Come le ali che si spiegano in volo, come l'imponente aquila inquadrata all'inizio di questo corto, pronta e raccontarci la sua simbologia in un breve attimo di supremazia.Un ragazzo, in trappola, perso in una circostanza disperata, è alla ricerca di quella libertà smarrita, ma tanto bramata. Avvinghiata a quelle manette, smania per trovare una via d'uscita, una qualsiasi occasione per mettersi in salvo da quell'orrida situazione. Occhi spauriti ma nervi d'acciaio, una fugace speranza dipinge l'opportunità di uscire da quel grosso guaio. Non rimane altro che afferrarla e tentare la fuga, tra spari, corse perdifiato, e una valigetta da un contenuto subodorato, mai realmente svelato.Nico è un ladruncolo, in viaggio dentro una volante. Di certo non avrebbe sospettato di finire tra le grinfie della giustizia, e tanto meno avrebbe immaginato di trovarsi tra il classico poliziotto buono, Ștefănescu (Eugen Neagu), e poliziotto cattivo. Uno dei due agenti ha adocchiato la preziosa valigetta del trafficante, affidatagli dal boss Don Vitaliano (Antonio Tentori), ed è disposto a qualunque cosa pur di impossessarsene. David White è decisamente antipatico e irritante nel ruolo di Jack, tifare per Nico è inevitabile.Una risata, e un urlo non ci svelano del tutto la verità, lasciando alla nostra immaginazione qualsivoglia supposizione. Io, personalmente, tendo sempre a vedere il bicchiere mezzo vuoto, quindi, mi son detta che forse la vita è un po' burlona, e talvolta, si diverte a mettere chiunque in situazioni pericolose, lasciandolo poi con un pugno di mosche in mano. Tuttavia, è una mia personale interpretazione, che non trova conferma o negazione.Eugen Neagu ci racconta questa corsa verso la salvezza e un nuovo inizio con una regia

Recensione di   Alessandro Castrini Alessandro Castrini

The Wolf of Wall Street

(Film, 2013)

Sceneggiatura 7.5/10Regia 8/10Attori 9/10Fotografia 8+/10Scenografia effetti visivi 7/10Trucco, acconciature, costumi 7/10Suoni e colonna sonora 7/10

Recensione di   Francesca Francesca

Incompreso

(Film, 2002)

Adoro questo film…. È uno dei pochi che mi commuove e non sono solita…Interpretazioni strepitose davvero…. Che dire…Zingaretti e buy meravigliosi e il bambino ha questo sguardo e modo che strappano il cuore. Peccato non lo abbiano riproposto …

Recensione di   Marcus Daice Marcus Daice

Body of Evidence - Il corpo del reato

(Film, 1993)

Devo dire che più passano gli anni e più riconsidero Body Of Evidence, come un grande esempio di film erotico!Insomma: negli ultimi anni abbiamo celebrato la trilogia di 50 sfumature di grigio; come l'apice dell'erotismo... Che diavolo! Rispetto a BOE, sembra un film Disney...Certo, non è un capolavoro di triller; è inferiore al capostipite per eccellenza Basic Instinct; (come tensione e suspense, ma non come erotismo): la regia è affidata a un inconpetente come Uli Edel; forse ci sono troppe scene in tribunale; alcuni dialoghi sono un po' superficiali e ridicoli; la sceneggiatura ha delle lacune e il finale è abbastanza ovvio; comunque... nel complesso ha un cast eccezionale, con attori eccellenti!Molti dicono che non c'è chimica tra Willem Dafoe e Madonna durante le scene di sesso; ma non è così! Madonna ha scelto personalmente Willem come partner e loro hanno provato tutte le scene di sesso rinchiusi in una stanza d'albergo per circa due settimane (fonte IMDB) e lascio spazio all'immaginazione...Nel film Madonna non usa controfigure e le scene di sesso (che sono la parte più interessante del film) sono assolutamente al limite dell esplicito; come nel famigerato Candle-Champagne, scena in cui Madonna sta per montare a smorzacandela sul vecchio Willem e poi comincia a cavalcarlo, godendo e ansimando di piacere; si vede chiaramente che Dafoe è eccittato e si nota l'erezione del suo pene!È chiaro che la protagonista principale è la Material Girl: bellissima, sexy e assolutamente erotica e disinibita, come ci si aspetta da una femme fatale come Rebecca (il personaggio interpretato da Madonna).Willem Dafoe, forse non sarà il massimo del sex appeal, ma è funzionale nel ruolo dell'avvocato ingenuo che si fa conquistare dalla figa e dalle bocce di Rebecca. Se leggi la carriera di questo fantastico attore, noterai che è anche un certo erotomane; (come

Recensione di   Cap Cap

C'era una volta in Bhutan

(Film, 2024)

Dopo "Lunana", Dorji racconta un'altra favola sull'incontro/scontro fra la modernità, qui impersonificata da un trafficante d'armi, e la tradizione bhutanese, stavolta meno immacolata e già intaccata dalla globalizzazione. La critica al materialismo occidentale è graffiante e divertente (soprattutto nella concezione del commercio) e il fucile diventa il simbolo dei diversi valori delle due culture: per gli uni fonte di ricchezza materiale grazie al possesso, per gli altri fonte di ricchezza spirituale grazie alla privazione.

Recensione di   Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi

Grazie a dio

(Film, 2019)

Ozon è un regista che ama spiazzare il suo pubblico. Ogni sua opera cambia registro, stile ed ambientazione senza un'apparente continuità. Dalla commedia di derivazione teatrale (Potiche - La bella statuina) al thriller metafisico (Doppio amore) fino al film di denuncia vero e proprio che sperimenta oggi per la prima volta.Si affida a fatti realmente accaduti, testimonianze e articoli di giornale per parlare di pedofilia e di Chiesa con un film rigido e antispettacolare, decisamente diverso dalla precedente filmografia. Il film però funziona, regge le 2 ore e 15 di durata senza annoiare, ma cattura storia dopo storia personaggio dopo personaggio. Perché Grazie a Dio è prima di tutto un racconto corale, più voci che descrivono le diverse reazioni che la mente umana può trovare per superare un tale crimine.Ozon si affida a una regia molto rigida, decisa e si avvale di un montaggio serrato che non lascia mai cadere il ritmo. I dialoghi, le lettere e le scene travolgono lo spettatore senza lasciargli respiro in un crescendo.Buon cast guidato da Poupaud, che aveva già lavorato con Ozon ne Il tempo che resta. Tutti convincenti sia le vittime che i prelati. E come dimenticare il figlio del protagonista a cui è affidata la domanda da brivido finale? Vale da sola il prezzo del biglietto.Passato in concorso a Berlino dove ha portato a casa il Gran Premio della Regia. Un film necessario, forte e in parte spettacolare. Di certo superiore a Spotlight film a cui è stato più volte paragonato. Da vedere.

Recensione di   Il Bollalmanacco - Babol Il Bollalmanacco - Babol

Syk Pike

(Film, 2022)

Vincitore del premio del pubblico al miglior lungometraggio al ToHorror Filmfest 2022.In uscita nei cinema italiani il 5 ottobre 2023. Sick of Myself è una corrosiva commedia nera norvegese che verte sul desiderio perverso della giovane Signe, fidanzata di un artista narcisista, di essere sempre e comunque al centro dell'attenzione, cosa che la porta ad estremi che sarebbe un peccato spoilerare.Coloratissimo, scorretto, tristemente attuale e spietato, Sick of Myself scava nella nostra società dove è importante solo fare parlare di sé, avere successo a tutti i costi (anche facendo schifo) e comunicare con gli sconosciuti, più che con gli amici e la famiglia (trattati comunque alla stregua di un pubblico), perché la nostra vita abbia finalmente un senso. Lo fa grazie all'ausilio di una protagonista bravissima, adorabilmente odiosa, e a parecchie scene surreali, girate con perizia. Segnatelo sulle agende e incrociate le dita perché arrivi in qualche cinema vicino a casa vostra!

Recensione di   Marco Gelmetti Marco Gelmetti

The Haunting of Bly Manor

(Serie TV, 2020)

“Una storia di fantasmi.Ripeto, non è la mia storia,ma è piena di fantasmi di ogni tipo.E se trovate un bambino inquietante,fate un altro giro di vite e ditemi:cosa ne pensate di due?”“Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi”.Anche se non conoscete David Foster Wallace e non avete mai letto la sua biografia, questo è un titolo che difficilmente si riesce a scordare. Perché tutti sappiamo esattamente cosa significa. In questa manciata di parole che apparentemente bisticciano, c’è tutta la verità sull’amore umano e più in generale sulla nostra natura. Un amore che per dovere poetico cerchiamo di raffigurare come originato dal cuore, ma che in realtà arriva sempre da quel meccanismo strabiliante e pericolosissimo che è la nostra mente. E la mente non vive di presente, di fatti e di realtà, bensì di memoria e ricordi, di aspettative e illusioni, di storie e ideali. Lo stesso luogo in cui vivono i fantasmi.Bisogna partire da qui se si vuole apprezzare The Haunting of Bly Manor per la meravigliosa serie che è. Dovremmo avere già ben chiaro che è questo il tema che muove tutta la vicenda, ben prima di arrivare a quel dialogo finale didascalico tra la sposa e la narratrice:– Mi è piaciuta la storia.– Mi fa piacere.– Ma l’hai impostata male, all’inizio.– Dici?– Sì. L’hai definita di fantasmi. Ma non lo è.– Ah, no?– È una storia d’amore.– È la stessa cosa.Se non siamo preparati a questo, e magari cerchiamo di affrontare l’opera di Mike Flanagan come l’ennesima trasposizione di “Il giro di vite”, allora il rischio di vederla come poco più che brodo allungato è altissima. Se la prima straordinaria stagione The Haunting of Hill House dal romanzo di Shirley Jackson sostanzialmente pescava solo qualche carta, per raccontare poi una storia completamente diversa, in questa seconda The

Recensione di   Screencrash Screencrash

Tre piani

(Film, 2021)

Tratto dal romanzo omonimo di Eshkol Nevo, il film racconta la storia di tre famiglie che abitano in un condominio, e di come le loro vite vengano sconvolte da una serie di eventi tragici. Al contrario del libro, il film non è inizialmente diviso in tre parti, ognuna delle quali segue la storia di una famiglia diversa, ma le vicende si intrecciano fin da subito in un unicum narrativo.Moretti è maestro nel mettere in scena le fragilità e le contraddizioni degli esseri umani, mostrando come anche i gesti più insignificanti possano avere conseguenze devastanti. Ci sono, tuttavia, alcuni aspetti per cui il film non convince fino in fondo. Innanzitutto, il rapporto tra Lucio e Sara, con la seconda che subisce l'impetuosità del marito senza veramente mai sembrare contrariata e mostrare un'emozione. E che dire di Dora, costretta a scegliere tra il marito e il figlio, il quale si nega per molti anni e alla fine sembra “perdonare” la madre, senza un reale motivo. Insomma, un film corale, ben recitato e diretto, che però talvolta manca di una coerenza nella sceneggiatura (e dire che si partiva da un libro quasi perfetto).

Recensione di   Francesca Francesca

Barbie

(Film, 2023)

Una critica smaccata al patriarcato della realtà, ma anche alla bellezza perfetta e alla felicità perenni della finzione, tutto circondato da tante sfumature di rosa, spiagge finte e un pizzico di musical improbabile. Questo è il film “Barbie”.Quando mi hanno proposto di vederlo credevo fosse la classica pellicola per bambini ed adulti/bambini, ma dietro la macchina da presa c’è Greta Gerwig e sapevo che dopo “Lady Bird” non poteva cedere alla pura banalità. E così il film a sogni rosa, sebbene con qualche stereotipo e cliché, sotto sotto non è mai scontato: dalla società matriarcale di Barbieland, dove i Ken non sono che burattini muscolosi nullafacenti in preda alle decisioni delle Barbie, al Ken alias Ryan Gosling che dopo un salto nella realtà prova ad importare il patriarcato anche a Barbieland, ovviamente senza successo.La critica alla società odierna è un sottotesto tagliente che fa da sfondo a tutto il film… fino al finale fiabesco e purtroppo molto scontato… che però non vi spoilero!Buona visione e sogni rosa!

Recensione di   Ugo Messina Ugo Messina

Lo chiamavano Trinità...

(Film, 1970)

Un capolavoro immortale, l'iniziatore di un genere nel genere (degli Spaghetti Western). L'ho guardato 10 volte forse più e non mi sono mai stancato. Battute ironiche, irriverenti, geniali. Recitazione stratosferica. Innumerevoli scene iconiche immortalate nella memoria di tutti quelli che, come me, hanno avuto Bud Spencer e Terence Hill come loro eroi di giovinezza.

Film Lovers Activities

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Filmamo Festival & Friends

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Filmamo Friends :-) NOT FILM FESTIVAL E FILMAMO VI ASPETTANO A SANTARCANGELO SUBITO DOPO IL FESTIVAL DI VENEZIA

NOT FILM FESTIVAL E FILMAMO VI ASPETTANO A SANTARCANGELO SUBITO DOPO IL FESTIVAL DI VENEZIA

FILMAMO OFFICIAL PARTNER NOT FILM FEST CONFERENZA DELLA 7^ EDIZIONE DEL NÒT FILM FEST 2024Presenti alla conferenza di apertura anche i registi del film di preapertura “The Duel”, Justin Matthews e Luke Spencer Roberts, e il protagonista Dylan Sprouse. La conferenza stampa di apertura della 7^ edizione del Nòt Film Fest si terrà il 4 settembre alle ore 18 presso il Fulgor Cinema di Rimini (Corso d’Augusto, 162). L’edizione del 2024 (6-11 settembre) diventerà il palcoscenico di un festival dedicato a quelle voci coraggiose che celebrano il cinema indipendente. Quest’anno, lo slogan “UNTAMED, UNSEEN, UNSTOPPABLE” racchiude perfettamente l’essenza di ciò che rappresenta il Nòt: un rifugio per le storie audaci e innovative che spesso rimangono nell’ombra del panorama cinematografico tradizionale. La volontà più forte è quella di unire le diverse anime del pubblico, dalla comunità locale agli ospiti internazionali, offrendo un’importante motivo di incontro ai nostri talentuosi filmmakers.In occasione della conferenza, verrà svelato il programma della settima edizione, che include un’affascinante selezione di 100 titoli, di cui ben 98 anteprime 👇 Saranno inoltre presentati tutti gli eventi speciali e gli incontri, come i popolarissimi Nòt Talks, gli incontri che vedono filmmaker e protagonisti dell'industria cinematografica a incontrarsi e scambiare idee e opinioni su temi importanti 👇 https://www.notfilmfest.com/_files/ugd/1410a6_5eb6a7f744044a3eb327edc4126f9ebb.pdf Tra gli ospiti che presiedono la conferenza: il Sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, e l’Assessore alla Cultura di Rimini, Michele Lari, insieme ai nostri direttori artistici, Alizè Latini e Giovanni Labadessa. Presenti alla conferenza di apertura anche i registi del film di preapertura The Duel, Justin Matthews e Luke Spencer Roberts, e il protagonista Dylan Sprouse.A seguire, avrà luogo la proiezione del film di preapertura The Duel di Justin Matthews e Luke Spencer Roberts. La pellicola racconta la storia di Woody, che scopre che il suo migliore amico ha avuto una relazione con

Cinemaserietv MIGLIORI SERIE TV FANTASY DA VEDERE

MIGLIORI SERIE TV FANTASY DA VEDERE

Con l’uscita su Prime Video della seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere che si avvicina, i fan potranno riempire il vuoto lasciato da un’altra grandiosa epopea del genere, House of the Dragon 2, la cui messa in onda su HBO si è conclusa da poco. Per avere successo, uno show fantasy deve rispettare alcuni criteri fondamentali: un world building credibile, personaggi coinvolgenti e il sapersi distinguere per originalità, nonostante la vasta concorrenza. Se la vostra immersione nel genere non è ancora finita, vi consigliamo altre 5 serie tv fantasy da vedere, che soddisfano esattamente questi requisiti e hanno lasciato un’impronta ben distinta nel panorama seriale.Buffy l’ammazzavampiriL’iconica serie creata da Joss Whedon e con protagonista Sarah Michelle Geller ha sviluppato una reputazione leggendaria per la sua scrittura intelligente e le sue interpretazioni brillanti – molti membri del cast principale si sono in seguito affermati come grandi nomi. Nel corso della sua messa in onda, dal 1997 al 2003, Buffy l'ammazzavampiri ha ottenuto numerose nomination e vittorie a premi prestigiosi, tra cui gli Emmy per il trucco e la colonna sonora e i Saturn Award per le interpretazioni di molti membri del cast.Al centro della serie, Buffy Summers, una liceale che scopre di essere la "prescelta", una ragazza dotata di poteri straordinari e destinata a combattere vampiri e altre creature malvagie che minacciano la Terra. Al suo fianco, ci sono gli amici Xander e Willow, oltre al suo mentore, l'Osservatore Mr. Giles. Tuttavia, il suo destino è segnato da una sfida particolarmente dolorosa: il suo amore per Angel, un vampiro "maledetto" dagli zingari, che ha conquistato il cuore della coraggiosa Cacciatrice. Buffy ha avuto un grande impatto sulla cultura popolare, anche decenni dopo la messa in onda dell'ultimo episodio: in largo anticipo sui tempi, ha ispirato innumerevoli

La Prof Dell' Horror

"BLOODEATH-I KILL MY FAN 2" E "HOMEFREAKS-I KILL MY FAN 3" IN DOWNLOAD GRATUITO FINO AL 2 SETTEMBRE

I miei nuovi libri Bloodeath e Homefreaks in download gratuito fino al 2 settembre su Amazon. BLOODEATH-I KILL MY FAN 2 SINOSSI: “NON SIAMO ANGELI, NON SIAMO DEMONI, MA SIAMO SPECIALI”.Desideri sopiti, mai pienamente dimenticati, pronti a tornare a galla per ribaltare situazioni già stabili e serene. Un rituale, circostanze inverosimili, forse un incubo, forse la realtà. Il successo è ormai alle porte, e niente e nessuno può fermare quella scalata inarrestabile. Chordeva ha ritrovato la felicità in Portogallo: la sua band, i Bloodeath, sono sulla cresta dell’onda, astri nascenti del panorama death metal mondiale. Ma, rinunciare alle vecchie abitudini, risulta fermamente complicato, specie quando si è disposti a fare di tutto per raggiungere la vetta. E così, l’eclettica cantante, smesse le vesti di mangiauomini improvvisata con parentesi pluriomicida, tornerà a macchiare le sue mani di sangue. Vivrà i suoi sogni, mai le sue paure. Nessun uomo sarà al sicuro, incrociare il suo cammino significa morte certa. Neppure un nuovo amore riuscirà a frenare i suoi impulsi, anzi, il prescelto si ritroverà complice e pronto a qualsiasi follia pur di non perderla. In quell’oceano di sfide, delitti, timori inconfessati, conquistare la fama sarà desiderio primordiale; e tra sonorità potenti, rivalità seccanti, e amori passionali, Chordeva vivrà al massimo, alla costante ricerca di una letizia sfuggente, talora appagante, e un po’ troppo spesso devastante. https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0DDWKYK9G/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=&sr=HOMEFREAKS-I KILL MY FAN 3 SINOSSI: “SIAMO SOLO ANGELI IN CERCA DI ALI”.Nessuno mai è in grado di predire il proprio destino. Quando tutto sembra certo, stabilito, un colpo di spugna può cancellare ogni cosa, e ribaltare le sorti a proprio sfavore. Un tuffo nel passato talvolta è necessario. Specie per chi ha il fuoco dentro, lava fusa pronta a erodere anche la più forte delle passioni. Chordeva, costretta dagli eventi a mettere la testa a posto,

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: FRANÇOIS OZON

SGUARDI DAL MONDO: FRANÇOIS OZON

È il regista più versatile della sua generazione. In Francia ha lavorato con la maggiorparte delle attrici contemporanee e non ha mai avuto paura di rischiare, tanto da firmare opere completamente diverse tra loro al contrario di molti maestri contemporanei. Inutile nascondere il fatto che coniughi film da Festival dalle tematiche importanti a opere più di cassetta. Tutto questo è Francois Ozon. L'esordio è di quelli stupefacenti con Sit-com opera caustica sulla famiglia moderna e sui suoi scheletri che prende il titolo dal genere televisivo tipico americano. Sezione collaterale di Cannes è affermazione internazionale. Gli amanti criminali, opera seguente, ne consolida il lato provocatore raccontando l'annoiata provincia francese con i giovani in cerca di emozioni forti, in una versione moderna di Hansel e Gretel. Con Sotto la sabbia inizia il grande successo internazionale e iniziano le collaborazioni con le grandi attrici. Charlotte Rampling accetta di interpretare una donna a cui sparisce il marito durante una giornata al mare. La suocera è convinta che sia scappato per via del matrimonio infelice e di tutto quello che la loro coppia ha nascosto sotto la sabbia. Prima opera della Trilogia del lutto e prime nomination agli European Film Award. Gocce di pioggia su pietre roventi, invece ha altre caratteristiche che saranno ricorrenti in alcune sue opere: la derivazione teatrale e il debito verso Rainer Werner Fassbinder da cui il film è tratto anche se inedita. Opera forte, complessa che cerca di trattare il potere della fascinazione e dell'amore anche in chiave masochistica. Prima volta in concorso a Berlino. Nel 2002 arriva il suo più grande successo: 8 donne e un mistero, premio a Berlino per il miglior contributo artistico al cast femminile guidato da Catherine Deneuve, Fanny Ardant e Isabelle Huppert. Origine teatrale, commedia-gialla da camera a cui Ozon dona il suo tocco

Filmamo Friends :-) FILMAMO INTERVISTA FEDERICO ZAMPAGLIONE, IL SUO FILM “THE WELL”DISTRIBUITO IN TUTTO IL MONDO !

FILMAMO INTERVISTA FEDERICO ZAMPAGLIONE, IL SUO FILM “THE WELL”DISTRIBUITO IN TUTTO IL MONDO !

GRANDE SUCCESSO PER “THE WELL” L’HORROR DI ZAMPAGLIONE, CHE SI POSIZIONA AL 4° POSTO AL BOX OFFICE DELLE USCITE DELL’ULTIMA SETTIMANA E OGGI ESCE NEI CINEMA NEGLI USA A NEW YORK E LOS ANGELESThe Well, lo spaventoso horror di Federico Zampaglione, distribuito dall’indipendente Iperuranio Film in collaborazione con CG Entertainment, sta diventando un vero e proprio caso.Uscito il primo Agosto in Italia in un numero molto ristretto di sale, con un V.M 18 e proiettato in soli spettacoli notturni ( e senza trailer) si posiziona al 4° posto della classifica italiana dei film più visti ( dall’1 all’ 8 Agosto) e con una delle migliori media per copia. Tutto questo grazie ad un incredibile passaparola in rete tra amanti ed estimatori dell’ horror che hanno definito il film come “Feroce e terrificante “ I Film Bloggers della FilmAmo Family hanno intervistato Federico Zampaglione, da leader dei Tiromancino a Regista Acclamato a livello Internazionale dell’Horror : Federico , parlaci di questo The Wall, Film uscito in tutto il Mondo "THE WELL è il mio ritorno all’horror e volevo farlo senza compromessi; volevo che fosse un film inquietante e anche feroce nella sua violenza visiva. Horror nel vero senso della parola, non per tutti, come quelli edulcorati pensati più per le famiglie, dove la violenza è appena accennata, ma capace di mettere a dura prova lo spettatore. Non c’è solo la Violenza nel Film, vero ? Non c’è solo la violenza: mi piaceva raccontarlo su più livelli attraverso una storia misteriosa, con dei momenti molto angoscianti e la presenza di figure inquietanti. Ho cercato di fondere una serie di elementi per “attaccare” lo spettatore da tutti gli angoli possibili. Per me, l’orrore in un film deve arrivare in varie forme, in varie vesti; ti può colpire in vari modi." Quanto sei stato

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: JANE CAMPION

SGUARDI DAL MONDO: JANE CAMPION

Fino all'inizio degli anni Novanta le registe importanti e conosciute a livello internazionale si potevano contare sulle dita di una mano: la nostra Lina Wertmüller, Agnes Warda e poche altre. La prima Palma d'oro è stata assegnata a una regista comunque prima del metoo e della rivoluzione femminista degli anni Dieci del nostro secolo a Jane Campion, autrice venuta dalla fine del mondo, ma capace di un rivoluzionario sguardo universale. Dopo aver raccolto numerosi premi con i suoi corti girati in Australia e un'opera per la tv arriva l'esordio nel lungometraggio con Sweetie, direttamente in concorso a Cannes. Il film divide il Festival perché non ha paura di disturbare mettendo in scena i problemi di una ragazza chiusa nel suo mondo e grassoccia che è convinta di trovare il suo principe azzurro. Le fa da controcanto la sorella Sweetie anche troppo espansiva. Ne esce il ritratto di una famiglia disfunzionale narrato con un linguaggio spesso visionario. Il vero successo arriva però con il seguente Un angelo alla mia tavola, Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia. Ritratto al femminile di una scrittrice neozelandese dal talento cristallino, ma dalla vita tormentata a causa di una diagnosi sbagliata di schizofrenia. La regia si fa più asciutta, ma la capacità della Campion di mettere in scena i sentimenti senza cedere al sentimentalismo diventa la sua marcia in più. Arriviamo al 1993, l'anno della consacrazione a Cannes con Lezioni di piano, dove fa la storia divenendo la prima volta che il prestigioso premio va nelle mani di una regista. A questo faranno seguito 8 nomination all'Oscar tra cui miglior film e miglior regia e la vittoria per la miglior sceneggiatura originale. È l'opera della maturità e della consapevolezza sia artistica che contenutistica. Di nuovo il ritratto di una donna considerata diversa dalla comunità

La Prof Dell' Horror SPECIALE PREMIO AMIDEI: INVERVISTE A SERGIO STIVALETTI E ANTONIO TENTORI

SPECIALE PREMIO AMIDEI: INVERVISTE A SERGIO STIVALETTI E ANTONIO TENTORI

Dall'11 al 17 luglio si è svolto a Gorizia il prestigioso premio Amidei. Io ho presenziato alla giornata del 15, attirata da ospiti del calibro di Sergio Stivaletti e Antonio Tentori. Risate, curiosi aneddoti, racconti affascinanti che fanno sognare. Perché è questo che fa il cinema. Con le sue poltroncine rosse (nella mia testa, è questo, e soltanto questo il colore in cui sprofondare nella sala magica), l'enorme schermo, il buio, le ombre degli spettatori, la suoneria del telefono spenta (finalmente!), i secchielli di popcorn, e un paio d'ore in cui viaggiare lontano.Alle 14 è stato proiettato: "M.D.C", basato su un dramma di Gaston Leroux rielaborato in chiave orrorifica. È stata la prima pellicola diretta da Sergio, di cui abbiamo discusso anche nella nostra intervista, e nell'intervento suo e di Tentori che si è tenuto alle 18.00 nella sala del Kinemax. Scopriamo che la sua passione è il fantasy, e che rimase affascinato dal lungometraggio: "Un milione di anni fa", anche se poi ha trovato una valvola di sfogo nell'horror. Ci racconta anche di non essere assolutamente nemico degli effetti digitali, anzi, di utilizzarli laddove sia necessario. Ci narra di come inizialmente la regia di M.D.C dovesse essere di Fulci, e ci illustra come avrebbe dovuto essere un evento, dato che tra i due registi era un po' noto che non ci fosse una grande amicizia. (Solitamente quando si è dei grandi in qualcosa, sorge un po' quel sano sentimento di competizione, è nella natura umana). Tant'è che Stivaletti ci rivela con simpatia di voci di corridoio che dicevano: se collabori con Lucio, poi non lavori con Dario e viceversa. Non fu possibile vedere questo sodalizio per la tragica scomparsa di Fulci, e Argento chiamò Sergio, che con ilarità ci ha descritto come si svolse la telefonata. All'incredibile offerta della

Francesca Arca GENE WILDER, ICONA DELLA COMMEDIA

GENE WILDER, ICONA DELLA COMMEDIA

«È una commedia folle, e da anni non si vedeva questo tipo di follia sullo schermo. […] Gene Wilder che fa l’isterico è più divertente di Peter Sellers. […] L’isteria di Wilder è perfettamente naturale.» Queste sono le parole che Pauline Kael, l’influente e controversa critica cinematografica del “The New Yorker”, scrisse nel 1974 in un articolo dedicato all’uscita di “Frankenstein Junior” nelle sale. Un giudizio che ancora oggi, non solo caratterizza l’essenza del film, ma descrive in pochi tratti la maestria di una delle icone del genere “comedy”: Gene Wilder. Artista attento e dal carattere deciso, Wilder ha avuto il pregio di recitare in alcune pellicole che hanno attraversato i decenni diventando dei veri e propri cult-movie. Il binomio con Mel Brooks - con il quale instaurerà una profonda amicizia - risulta proficuo fin dagli esordi. “Per favore non toccare le vecchiette” (discutibile titolo italiano per “The Producers”), opera prima per il regista newyorkese, vede infatti Gene Wilder ricoprire il primo ruolo importante della sua carriera cinematografica, dopo una breve comparsata in “Gangster Story” di Arthur Penn l’anno prima. Il personaggio di Leo Bloom regala all’attore una grande notorietà oltre al plauso dell’Academy che lo inserisce tra le nomination per l’assegnazione dell’Oscar al miglior attore non-protagonista. Isterico, paranoico, stralunato, Leo Bloom diventa in qualche modo un archetipo delle caratteristiche che Wilder porterà sapientemente in tutti i suoi personaggi, riuscendo nel contempo a non risultare mai una copia trita di se stesso. I tratti un po’ fumettistici dei suoi occhi grandi e chiarissimi, la capigliatura dai ricci spesso volutamente problematici, aiutano Wilder a tracciare con estro l’indole dei suoi personaggi più noti. Dall’ineguagliabile Frederick Frankenstein – nella sceneneggiatura che lui stesso condivise con Brooks per “Frankenstein Junior - fino al Willy Wonka di Mel Stuart nel 1971, ogni sua interpretazione

Valentina GREASE: IL FASCINO ETERNO DEL MUSICAL CHE HA FATTO STORIA

GREASE: IL FASCINO ETERNO DEL MUSICAL CHE HA FATTO STORIA

Miei cari lettori, bentrovati, benvenuti e bentornati. Stavolta la mia rubrica “Cuori sullo schermo” vi farà battere il cuore a tempo di musica, perchè non si può e non si deve dimenticare quello che considero IL musical/romantic comedy per eccellenza: Grease.Correva l’anno 1994, vacanze estive, scuola chiusa, libertà assoluta. Quella fu l’estate in cui mi innamorai di quella meraviglia che è Grease, al punto da guardarlo ogni giorno facendo colazione, insieme alla mia migliore amica dell’epoca. Inutile dire che ricordo ogni minima battuta, canzone, ballo…tutto! Fu grazie a Grease che mi innamorai di John Travolta, del look anni 50, dei musical, ma anche dell’indimenticata Olivia Newton-John, che ho sempre visto come una fatina in carne e ossa uscita dritta dritta da un libro di fiabe. Grease è uno di quei film che riescono a catturare l'immaginazione di diverse generazioni, diventando un vero e proprio cult nel panorama cinematografico mondiale. Diretto da Randal Kleiser e uscito nel 1978, il film è una brillante combinazione di commedia, musica e romanticismo, la sacra triade, per intenderci. Ambientato negli anni '50, John Travolta era il mitico Danny Zuko e Olivia Newton-John era Sandy Olsson. Grease racconta la storia di un amore estivo che si scontra con le dinamiche sociali di un liceo americano.La sceneggiatura, scritta da Bronte Woodard e Allan Carr, è piena di momenti memorabili e battute spiritose che catturano l'essenza degli anni '50, un'epoca di ribellione giovanile e di forti contrasti sociali. La rappresentazione delle dinamiche di gruppo tra i T-Birds e le Pink Ladies offre uno spaccato intrigante delle subculture liceali, con un mix di romanticismo, amicizia e rivalità.John Travolta e Olivia Newton-John portano sullo schermo una chimica innegabile, dovessi stilare una classifica delle coppie più belle e compatibili viste sul grande schermo, loro sarebbero sicuramente nei primi posti. Hanno dato